prova per l’Asia

NitratiIn vista dell’inaugurazione della nuova filiale della Essellunga a Galluzzo di Firenze, il fondatore del colosso della grande distribuzione, Bernardo Caprotti, fa il punto della situazione del mercato alimentare in Italia e annuncia utili in picchiata del 30% per il 2014.
«C’è una deflazione percepita del 2%, ormai si vende il 40% dei prodotti attraverso le promozioni. La gente compra uova, farina, acciughe e non la roba che costa. Fare profitti non è facile. La chiusura di bilancio non sarà brillante».
Un esempio classico è quello del vino: «Abbiamo 700 etichette sui nostri scaffali ma più della metà degli acquisti è a sconto e questo ci porta a lavorare sui volumi».
Sul processo di aggregazione in atto nella grande distribuzione, in riferimento alla recente acquisizione degli store Billa da parte di Conad, Caprotti commenta: «Hanno lo scopo di contrastare grandi multinazionali come Procter&Gamble. Noi perseguiamo una politica fatta di qualità e prezzi concorrenziali, ma questo non è certo un anno da incorniciare, perchè sui consumi non si è sentito minimamente l’effetto del bonus da 80 euro. L’iniziativa è lodevole, ma la gente ha paura di spendere e preferisce risparmiare».
Per quanto riguarda il Jobs Act, attualmente in discussioni in Parlamento, il patron di Esselunga dichiara: «Questo Paese ha troppe regole, leggi e norme, non ci si può muovere. Qui è più difficile che altrove fare impresa. Renzi sta cercando di semplificare un pò». L’ipotesi che il Jobs Act possa aumentare la precarietà è stata definita come «una favola», mentre sull’art. 18 è stato ancora più brusco: «La maggior parte della gente non sa neppure che esiste, lavora e basta.