Primo simposio internazionale di maestri d’opera paziente, degna delle muse
Clauiano Mosaics & more in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Trivignano Udinese organizza, nell'ambito di MusiVarium Festival 2015 di Clauiano, un insolito connubio tra la sedia e il mosaico. Da domani fino al 21 giugno, dunque, il Primo simposio internazionale di mosaico contemporaneo, vedrà impegnate 11 artiste di fama internazionale, provenienti da altrettante nazioni del mondo, sotto la guida del celebre Maestro mosaicista Giulio Menossi di Udine, per dare nuova vita a un oggetto comune e trasformarlo in un’opera d’arte con un’esplosione di colori, fantasia e maestria artistica. Primo e unico nel suo genere, dedicato al mosaico, il Simposio ospita in Friuli Venezia Giulia artisti di diverso stile e formazione per promuovere l'antica tecnica musiva. Le opere realizzate durante il Simposio saranno presentate al pubblico in occasione della manifestazione MusiVarium Festival 2015 di domenica 21 giugno, dalle 10 alle 22 un borgo in festa con animazione, mostre fotografiche, esibizioni musicali, spettacoli itineranti, mercatino dell’artigianato, specialità gastronomi, incontri con gli artisti del Simposio. E che sono: Giulio Menossi (Italia), Angela Zimek (Austria), Irina Kuchmenko (Russia), Julie Richey (Texas), Liliana Waisman (Argentina), Lillian Sizemore (Inghilterra), Marianne Minuzzi (Francia), Mia Tavonatti (California), Olga Goulandris (Grecia), Rosemarie Castro (Brasile), Suzanne Spahi (Canada), Vanessa Rivera (Portorico). "La parola "mosaico" deriva dal greco e significa «opera paziente, degna delle Muse». Senza dubbio rappresenta una delle più alte espressioni dell'arte e uno dei più antichi e appariscenti mezzi d'ornamentazione, tramandateci fin dall'epoca romana. Nei primi secoli a. C., infatti, i mosaici policromi raggiunsero uno sviluppo assai vasto e si può dire che non vi fosse casa signorile che non ne avesse almeno uno, fosse pavimentale o murale. Con i romani l'arte del mosaico aveva raggiunto vette di perfezione tuttora visibili nei pavimenti delle Ville patrizie, ma quando la civiltà romana cadde sotto i colpi dei barbari invasori, il “testimone” dell'arte lo presero le terre d'oriente: a Bisanzio e nel resto dell'Impero d'Oriente, si formarono scuole di mosaicisti che produssero opere grandiose. Il mosaico bizantino, infatti, da oltre mille anni affascina per l'abbagliante splendore delle sue immagini sacre. Ma in epoca moderna, il mosaico conobbe un lungo periodo di decadenza e oggi è utilizzato come elemento decorativo che, a dirla tutta, poco ha da invidiare ai capolavori del passato.