POCA MEMORIA STORICA NELLE UNIVERSITÀ TEDESCHE

“Secondo il politologo Johannes Tuchel del museo e memoriale per la resistenza tedesca si tratta di un vero e proprio disastro. Stiamo parlando della carenza di corsi universitari sull’Olocausto e sul nazismo. Herr Tuchel è una vera e propria autorità nel campo dell’insegnamento sui campi di concentramento nazisti ed ha una cattedra presso il Touro College a Berlino. È anche consulente del Cedis, centro per i sistemi digitali, della Freie Universität di Berlino, dove si è compiuto uno studio, fatto all’interno di 78 fra Università ed Istituti tecnici (rispettivamente 69 e 9) da parte di due collaboratrici, secondo il quale negli ultimi due anni gli studenti hanno potuto partecipare soltanto ad una media di 1,5 lezioni sulla Shoah e 1,7 eventi inerenti il nazionalsocialismo”. È quanto si legge su “Il Deuscht-Italia”, diretto a Berlino da Alessandro Brogani.
“Lena Kahle e Verena Lucia, questo il nome delle due studiose, hanno presentato i risultati del loro lavoro presso il memoriale di Berlino sulla Topografia del Terrore (Topographie des Terrors).
In totale gli eventi sull’Olocausto che si sono tenuti nelle Istituzioni prese in considerazione sono stati 464 e 521 quelli sul nazismo. La maggior parte dei seminari e delle conferenze importanti su questi temi si sono tenute presso l’Università di Monaco e la FU di Berlino. Per la precisione 23 in entrambi gli atenei. Seguono la Touro College con 22 eventi e la Humboldt Universität con 21. Mentre alla TU (Technische Universität) di Berlino ci sono stati solo 10 eventi nel corso degli ultimi due anni. Comunque il più alto numero fra le Università tecniche di tutta la Germania.
Alla LMU di Monaco c’è un Istituto di Storia contemporanea fortemente collegato con il Centro per gli studi sull’Olocausto, mentre alla Humboldt Universität di Berlino c’è l’unica cattedra nazionale che ha fatto degli studi sul nazismo un suo punto focale, tanto che il professor Michael Wildt vi ha fatto dal 2009 uno studio sugli ebrei deportati nel 1941 nel Ghetto di Minsk. Alla TU c’è un centro di ricerca sull’antisemitismo, mentre nel Tauro College c’è il solo master sull’Olocausto tedesco.
Soltanto in 23 dei 78 centri presi in considerazione si è offerto un corso sull’Olocausto per ogni semestre, mentre in 11 neanche uno. Si lamenta il professor Tuchel che solo in 192 su 464 corsi di storia, in 80 di Letteratura e 45 di Scienza della Cultura ci sia un accenno a tali tematiche. Sospetta, il professore, che vi sia una sorta di “resistenza all’argomento”.
Tutto sommato poco si lamentano gli stessi studenti che, affermano, hanno già studiato l’argomento in “largo e lungo” alle scuole superiori. Tuttavia molti di loro non sapevano che gli ebrei sono stati uccisi non solo nei campi di concentramento, ma anche uccisi dalla Wehrmacht, dalle SS e da task force speciali.
“L’Olocausto deve rappresentare un elemento centrale nell’identità europea. Ed un “mai più!” deve entrare direttamente nella mente di ciascuno” ha concluso Tuchel.
Forse anche per questo diventa importante mantenere viva la memoria, anche con piccole cose come le Stolpersteine che sono state proprio di recente vietate dal tribunale di Monaco di Baviera”.