Più martiri che ai tempi dei primi cristiani

Angosciante. Oggi nel mondo vi sono più martiri che ai tempi dei primi cristiani. Quelli, per salvarsi, dovevano nascondersi nelle catacombe. Impressionanti i numeri del genocidio di chi è perseguitato o ucciso per il solo fatto della sua fede in Gesù Cristo (cattolici, protestanti, ortodossi). In media, ogni mese, sono trucidati 322 cristiani, 722 subiscono violenze, 214 loro chiese o edifici di culto distrutti o danneggiati. In ben il 59% dei Paesi nel mondo c’è un preoccupante disprezzo per la libertà religiosa e in 20 non è riconosciuta. Tra questi figura l’Uganda che il Papa visiterà a fine anno dopo la Repubblica centrafricana: nella capitale Kampala, durante la fase finale degli ultimi Mondiali di calcio, furono trucidati 76 cristiani. Autori dell’attentato i fanatici somali di al-Shabaab, gli stessi della strage nel campus universitario in Kenya. Cristiani colpiti quando in un Paese sono in minoranza, ma anche (per esempio il Kenya: 84,8%) sono in maggioranza. In Medio Oriente (Siria e Iraq in primis) sono cacciati dalle terre che hanno abitato per secoli se non da millenni. La ferocia dell’Isis non lascia loro scampo. Casi aberranti: bambini fatti prigionieri, crocifissi, sepolti vive e bambine rese schiave del sesso. In Asia i Paesi più pericolosi per i cristiani sono Pakistan, Corea del Nord e Cina. A New Delhi l’estremismo indù distrugge le chiese. In Africa rischio elevato in Nigeria, nella già citata Repubblica centrafricana, in Libia, Eritrea, Somalia e in Egitto per i copti. L’inaudita violenza jihadista durante la Settimana santa in Kenya ha segnato un terribile salto di qualità. L’intelligence fino a pochi giorni fa parlava di ‘rischio medio’, ma anche per i turisti che affollano le spiagge e i safari di Malindi non c’è più sicurezza. Questo a causa delle tensioni etniche emerse negli ultimi due anni, dell’offensiva del Governo contro i fanatici somali che hanno una grande facilità a penetrare nel Paese e del sostegno delle autorità di Nairobi alla missione dell’Unione africana in Somalia. E la situazione è preoccupante anche in America Latina. Un esempio: in Messico, negli ultimi mesi, sono stati uccisi 5 sacerdoti perchè avevano condannato il crimine organizzato e il traffico di droga. In 6 Paesi al mondo si sono invece registrati miglioramenti della situazione: sono Cuba, Zimbabwe, Iran, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Taiwan.

Augusto Dell’Angelo

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