Partita la corsa a sei per le primarie del Partito Democratico. In pole position Zingaretti e Martina, ma in zona cesarini arrivato anche Richetti in ticket con la Ascani

Sarà una corsa a sei, alla fine, quella per la segreteria Pd. Il termine per la presentazione delle candidature è scaduto alle 18 di oggi e tutti i candidati hanno depositato, almeno in teoria, le firme necessarie, che ora saranno sottoposte ai controlli di rito. Sono Nicola Zingaretti, Maurizio Martina, Francesco Boccia, Roberto Giachetti, Dario Corallo e Maria Saladino. Primo a presentarsi è stato Boccia, seguito da Saladino. A cinque minuti dalla scadenza dei termini è comparso Giachetti che vuole correre in ticket con Anna Ascani. I due hanno presentato metà delle firme in formato elettronico e entro domani dovrà produrle in formato cartaceo. Un compito non facile visto che devono provenire da almeno 5 regioni diverse e l'intoppo potrebbe essere dietro l'angolo. Nicola Zingaretti che da molti è dato per favorito è in pista con il suo documento “Una proposta per l’Italia” e con la promessa di “cambiare tutto” e di “rinnovare il gruppo dirigente”. Insomma lancia la sfida nel e del Pd. “Non possiamo permettere che questa bellissima Italia venga governata da questo manipolo di incapaci che stanno mettendo a rischio il futuro del Paese. Lo so che è difficile ma è il momento di metterci in campo non per noi ma per il Paese”. Il governatore della Regione Lazio, uscendo dalla sede Pd di via del Nazareno, rilancia: “Voglio un cambiamento radicale e credo che bisogna riconquistare la fiducia della gente con idee nuove e rinnovando un gruppo dirigente segnato dalla storia di questi anni. Io ho fatto l’amministratore in questi anni e penso che la missione di una persona che in questi anni ha tentato di risolvere possa servire. Cambiare-unire-rinnovare sono tre parole anche più importanti di qualsiasi programma, perché altrimenti non si può essere credibili”.
Maurizio Martina sul quale pochi all'inizio della corsa avrebbero puntato ha incassato il sostegno della gran parte dei renziani ma non di Renzi che come è noto ha assunto una posizione di apparente disinteresse dalle dinamiche del suo partito. In realtà però anche Roberto Giachetti e Anna Ascani (anche loro renziani Doc) hanno scelto di presentare una candidatura autonoma ma in ticket. Francesco Boccia, poi, è stato il primo a presentare le firme questa mattina e le sottoscrizioni per la candidatura sono state depositate anche da Maria Saladino, una donna in corsa. Tra i candidati dovrebbe esserci anche Dario Corallo, anche se ancora mancano comunicazioni ufficiali. Insomma
parte così ufficialmente la sfida congressuale, con un Pd lacerato e voci di scissione che, nonostante le caute smentite di Renzi (“Un mio partito non è all’ordine del giorno”), agitano l'organizzazione con un possibile primo strappo in Sicilia. Una corsa che si dovrebbe concludere salvo sorprese con le primarie del 3 marzo. In realtà un primo test, però, sarà già il voto dei circoli, che si terrà a gennaio e si concluderà con la proclamazione dei risultati alla convenzione fissata per il 2 febbraio.