Palma il Vecchio campione di committenze

Ninfe al bagno

Ninfe al bagno

Da non perdere la mostra allestita fino il 21 giugno a Bergamo nella sede della Galleria di Arte Moderna e Contemporanea (GAMeC) interamente dedicata a Jacopo Negretti detto Palma il Vecchio (Serina, 1480 circa – Venezia, 1528) protagonista, assieme al bellini, Carpaccio, Conegliano, Tiziano Giorgione e il nostro Pordenone, della scena artistica lagunare del primo Cinquecento.

L'evento raccoglie 33 opere dell’artista fra le quali i grandi capolavori gentilmente concessi da collezioni private e pinacoteche internazionali tra le quali: la National Gallery di Londra, la Gemäldegalerie di Berlino e Dresda, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, l'Ermitage di San Pietroburgo, il Louvre di Parigi, il Szépmúvészeti Múzeum di Budapest, gli Uffizi di Firenze, le Gallerie dell’Accademia di Venezia e, infine, la Galleria Borghese di Roma.
Insomma, sarà così possibile ammirare un ampio spettro dell'opera di Palma il vecchio, da il Polittico di Santa Barbara, che per la prima volta lascia la sua sede di Santa Maria Formosa a Venezia, il Polittico della Presentazione della Vergine di Serina, la Madonna in trono tra i santi Giorgio e Lucia della chiesa di Santo Stefano a Vicenza.

Sacre Conversazioni

Sacre Conversazioni

Non mancano i ritratti, forse le espressioni artistiche più apprezzate dell'artista nell'ambito della borghesia veneziana. Ecco che spiccano la Dama del Kunsthistorisches Museum di Vienna o la Bella del Museo Thyssen di Madrid. E dopo i ritratti spazio è dato alle cosiddette Sacre conversazioni, gruppi di santi che, in adorazione della Maternità, sono protagonisti in uno scenario naturale che rivela la maestria e le innovazioni cromatiche dell'artista che tanto influenzarono la pittura lagunare.
E dal sacro si passa al profano con le Ninfe in un paesaggio, Francoforte, Städelsches Kunstinstitut, e Ninfe al bagno, Vienna, Kunsthistorisches Museum.
Amico e “antagonista” di Lorenzo Lotto, Palma il Vecchio vede la sua fortuna nella benevolenza conquistata dai grossi mercanti veneziani. Committenti generosi che amarono da subito quella pittura che l'artista apprese in fase giovanile da Andrea Previtali, Giovanni Bellini e Giorgione. Ritrovandosi il Tiziano quasi genero, Palma il Vecchio è forse l'artista che più di tutti lavorò ininterrottamente, letteralmente sopraffatto dalle committenze.

Ritratto di Ariosto

Ritratto di Ariosto

Puntuale e dalla ricca iconografia, il catalogo che troverete alla mostra.