Nuova provocazione dalla Corea del Nord, effettuato test nucleare da 10 kilotoni

Ad annunciare l’ultima provocazione del dittatore Kim Jong-un ci ha pensato la tv di Stato nordcoreana, ricordando così il giorno del 68° anniversario dalla fondazione nazionale. C’è chi usa i fuochi d’artificio, chi la banda, ma Kim Jong-un vuole essere originale, così alle 9 locali di oggi, 9 settembre (1,30 di notte in Italia) la Corea del Nord ha effettuato un nuovo test atomico provocando onde sismiche valutate in 5,3 gradi della scala Richter. Quella di oggi è la quinta, nonchè la più forte, bomba fatta deflagrare dalla Corea, con 10 kilotoni. Di fatto la potenza si avvicina a quella dell’ordigno che devastò Hiroshima nel 1945. L’ultimo test nucleare, il quarto, aveva avuto luogo il 6 gennaio scorso ed aveva determinato l’inasprimento delle sanzioni Onu nei confronti di Pyongyang. E anche oggi il quadro si ripete, immediata condanna internazionale, ancor prima che giungesse la conferma ufficiale e immediate spallucce delle autorità di Pyongyang dittatore in testa. La notizia dell’esplosione ha ricevuto conferme, via Twitter, anche dall’agenzia di stampa cinese Xinhua. L’esperimento, come accennato in apertura, è stato portato a termine alle 9 locali, a quell’ora i sismografi americani e quelli giapponesi hanno registrato un sisma di 5,3 gradi della scala Richter, con epicentro a diciotto chilometri a nord di Sengjibaegam, località vicina alla base di Pungyye-ri, uno dei poligoni militari del regime. Si è trattato del terremoto più potente scatenato da un test atomico effettuato dalla Corea del Nord.
Seul, Tokyo e Washington hanno immediatamente condannato. La presidente sudcoreana, Park Geun-hye, dopo a aver sentito telefonicamente Barack Obama, ha accusato Kim di “manie incontrollabili” e lo ha avvisato del fatto che sta spingendo il suo paese sull’orlo “dell’autodistruzione”. Il premier nipponico, Shinzo Abe, per parte sua, ha parlato di “test intollerabile” e ha ribadito che continuerà a cooperare con Mosca e Pechino per la pace nella regione. La Cina, che ha appoggiato le sanzioni Onu nei fronti di Pyongyang, ha definito il gesto di Kim “poco saggio”. Tuttavia, la Repubblica Popolare ha colto l’occasione per prendere le distanze dal progetto del sistema di difesa missilistico americano, Thaad, sul territorio sudcoreano. “L’annuncio del Thaad ha danneggiato seriamente l’equilibrio strategico nella regione”, hanno rimarcato i vertici cinesi in una nota. Dopo l’ennesima violazione della risoluzione Onu contro la proliferazione nucleare, è probabile che incominci una discussione tra Stati Uniti, Russia e Cina. Probabilmente Pechino e Mosca chiederanno a Washington di ripensarci sul sistema di difesa in Corea del Sud, e in cambio offriranno il loro appoggio per un nuove sanzioni. Intanto i media di regime di Pyongyang garantiscono che il test “non ha prodotto dispersione di materiale atomico” e che “non c’è stato alcun impatto ambientale”. Ma la notizia è tutta da verificare. Intanto gli esperti mettono in guardia sulle capacità militari della Corea del Nord, insistendo sul fatto che Pyongyang sarebbe già riuscita a miniaturizzare testate atomiche da applicare sui sommergibili. Alcuni analisti nonchè settori della stampa americana insistono che le prove di forza del dittatore coreano siano legate alla presunta debolezza del regime. Secondo gli analisti, Kim si sente isolato e punta a dividere gli Stati Uniti e la Cina sulla questione del Thaad per rafforzare la sua autorità interna.
Rimane però molto difficile capire come vadano le cose in Corea del Nord, visto che la stampa non può svolgere in maniera indipendente il suo dovere.