Nuova ondata di profughi, salvati oltre 900, ma ci sono anche almeno 10 morti in mare

Prosegue l'emergenza nel canale di Sicilia, sono complessivamente 941 i migranti salvati ieri dalla Guardia Costiera. Tra le varie operazioni di salvataggio coordinate dal Centro Nazionale di soccorso con sede a Roma c'è quella di un barcone rovesciato con 121 persone salvate ma 10 corpi recuperati da nave Dattilo della Guardia Costiera che per altro aveva già aveva a bordo 318 migranti salvati in una precedente operazione.
I numeri paralo da soli, sono 7 le operazioni di soccorso compiute in meno di 24 ore, in una zona di mare a circa 50 miglia a nord della Libia. Oltre alle navi militari sono stati dirottarti in zona 3 mercantili, uno dei quali ha salvato 183 persone. Complessivamente sono stati soccorsi 5 gommoni e 2 barconi carichi di migranti, di dichiarata provenienza siriana, palestinese, tunisina, libica e subsahariana. Tra le persone tratte in salvo vi sono 30 bambini e 50 donne, di cui una in stato interessante per la quale si è resa necessario provvedere al ricovero ospedaliero. Insomma prendono corpo le previsioni che parlano di ondate sempre più consistenti di fuggitivi da guerre e carestie diretti in Europa di cui, fra gli altri, parla il rapporto annuale di Amnesty international presentato il mese scorso del quale si parla di almeno 37mila profughi pronti a prendere il mare per raggiungere le coste dell’Europa. Il rapporto di Amnesty International dal titolo “La discesa di Bengasi nel caos”, è stato confermato anche dal Danish refugees council (DRC), tra le poche associazioni umanitarie ancora presenti nell'area libica.
Secondo i dati diffusi dall’ong danese, in Libia al momento ci sono 18.710 siriani, 5.300 palestinesi, 4.687 eritrei, 2.392 somali e 2.123 sudanesi. Tutti richiedenti asilo o rifugiati, a cui si aggiungono altre 667 persone di cui però non si conosce la nazionalità. Questi sono però una piccola parte delle oltre 430 mila persone che hanno bisogno di assistenza e protezione, di cui la maggioranza sono sfollati interni che sfuggono dalla furia delle milizie in quella che è in sostanza una guerra civile estremamente frammentata.