Non solo Volkswagen, la grande truffa delle auto pulite e risparmiose è “patrimonio comune”

Produrre automobili è sempre più costoso, le norme di sicurezza e quelle di emissione impongono standard che rendono impossibile progettare e realizzare prodotti che non abbiano obiettivi di grandi numeri o che almeno non condividano "basi" di grande diffusione. Per questo in panorama automobilistico mondiale ha visto la concentrazione dei marchi in mega gruppi e la scomparsa di pezzi gloriosi della storia dell'automobilismo. Basterebbe analizzare le dinamiche di questi fenomeni per capire come sul mondo dell'auto si sia giocata probabilmente la più grande truffa della storia, non parliamo solo della vicenda Volkswagen che di questa storia è solo un ingranaggio rotto, ma del fatto che attraverso una pianificazione precisa si è voluto modificare pesantemente il mondo della mobilità privilegiando ad arte tipologie di auto, motorizzazioni e imponendo in forza di leggi il cambio di milioni di veicoli che potevano tranquillamente essere riconvertiti, ad esempio a carburanti ecologici come il metano o il gpl, il tutto fra l'altro è stato fatto apparentemente è per il nostro bene. Ora scopriamo che non era così e che alla fine gli unici benefici non erano per l'ambiente e la sicurezza ma per i portafogli dei pochi soliti noti ed il tutto con la colpevole connivenza del mondo politico in Europa come in Usa, in Germania come in Italia.
Si perchè non solo in Germania, dove hanno esagerato, ma praticamente ovunque i test auto per le omologazioni, come quelli per le revisioni, sono, per dirla con un eufemismo dialettale “farlocchi”, secondo il principio universale delle nostre società “evolute” che l’apparenza conta molto più della sostanza. Tutti sapevano che il test Nedc (New europan driving cicle, ormai datatissimo) era sistematicamente aggirato con trucchi e trucchetti vari, ma a tutti e non solo ai produttori e faceva comodo che, in nome della salvaguardia della produzione, le auto risultassero più performanti di quanto in realtà non fossero. Una grande truffa ai danni dei consumatori che non solo acquistavano qualcosa che non rispondeva alle caratteristiche decantate, ma che spesso sono stati costretti all'acquisto per rispettare le norme antinquinamento che solerti autorità hanno imposto in nome della salute. Secondo le riviste specializzate del settore auto non solo il software usato dai tedeschi (che nel loro stile hanno reso più scientifica la frode), ma anche trucchi non dichiaratamente vietati ma regolarmente applicati anche in funzione di abbassare i dati sui consumi dichiarati. Vediamo quali sono i più comuni durane i test di omologazione: Il primo è alleggerire il più possibile la vettura, il secondo è agire sulla tecnica di guida (accelerazione e frenatura), il terzo è testare a temperature innaturalmente alte (ai limiti della fusione del motore), il quarto alzare la pressione delle gomme (ai limiti dell'esplosione). Seguono l’uso di costosi lubrificanti speciali, il distacco dell’alternatore con batteria precaricata al massimo, la sigillatura con nastri adesivo di parabrezza e finestrini per ridurre l’attrito, l’adozione di dischi freni ad alte prestazioni per ridurre l’attrito in decelerazione ma non istallabile su vetture normali perchè si deteriorerebbero in poche centinaia di chilometri e poi l’utilizzo del margine di flessibilità dei test normalmente fissato al 4% per migliorare i risultati. Solo con questi accorgimenti si riesce a migliorare i test – a seconda dei modelli e dei motori – di un 20-35%. Ma a qualcuno non bastava e così anziché investire sulla progettazione di motori più puliti hanno pensato di investire in software che ingannassero il test Nedc.