ECCO CHI E’ IL NEMICO DI ERDOGAN CHE OBAMA NON VUOL ESTRADARE

 

Recep Tayyip Erdogan, nuovo Sultano della Turchia, se da un lato ha nemici 'eterni' (i curdi e gli armeni), lungo il suo percorso politico trasforma spesso gli amici di un tempo in acerrimi rivali. Cominciamo con Fethullah Gulen, suo ex collaboratore poi riparato negli Usa per protesta contro la politica del dittatore e ora da lui accusato di aver ispirato il golpe (vero o gonfiato) del 15 luglio che gli ha permesso di arrestare o mettere al bando qualcosina come 80 mila persone tra militari, polizia, giudici, insegnanti e giornalisti.
Ha chiesto l'estradizione del 'nemico giurato'. Obama ha risposto 'picche' e quindi gli States, da sempiterni alleati della Turchia (che fa parte della Nato) son diventati nemici.
Il contrario di quel che è avvenuto con la Russia dopo un lungo periodo di esplosiva tensione per il Mig di Putin abbattuto dai turchi. Ora, come contrappeso alla lite con Washington, sono invece 'rose e fiori'.
Ma chi è questo Gulen che Erdogan vuole a ogni costo? Un suo ex compagno di battaglie politiche, vecchio esponente dell'Islam moderato. Poi se ne è andato ribellandosi alla brutalità dei metodi dittatoriali, alla sua politica estera avventuristica, al suo tradimento dello spirito di Ataturk, padre della Patria e fondatore della Turchia laica.
Per questo Gulen ha conquistato l'appoggio della media borghesia dell'Anatolia economicamente cresciuta con la Turchia moderna.
Personaggio controverso, in parte predicatore e in parte generoso finanziatore di iniziative caritatevoli in Africa e in Asia. Da politico appartiene al sufismo, corrente dell'Islam devota e operosa che si avvicina al giansenismo.
Dalla fine del secolo scorso, quando si temeva che la Turchia cadesse in mano ai militari, un ex agente della Cia lo fece ospitare negli Stati Uniti, dove tuttora vive in Pennsylvania. Tuttavia non ha perso i contatti con il suo Paese. Là conta molti estimatori nel mondo degli affari, della magistratura, della pubblica amministrazione, della polizia e dell'istruzione.
Ha contribuito a far fondare molte scuole, musulmane, ma anche moderne in cui in questi anni si è formata una classe dirigente aperta e una stampa non ossequiosa con il potere.
I rapporti tra Erdogan e Gulen, pur da tempo tesissimi, si sono trasformati in odio quando, tre anni fa, la stampa vicina a quest'ultimo ha accusato di corruzione l'intero suo clan familiare.
Ma Obama non molla e non concede l'estradizione.
AUGUSTO DELL’ANGELO

Augusto.dell@alice.it