Nascere a Palmanova o Latisana? Qualcuno in Regione Fvg non ha dubbi, meglio la città stellata, costi quel che costi

"La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha attenzione per l'area  Latisanese e continua ad agire per accrescerne i servizi ospedalieri, andando incontro il più possibile alle esigenze di salute della popolazione. È per questo che si rafforzano i servizi per i dializzati, si potenziano quelli di emergenza-urgenza, si introduce un servizio di chirurgia della mammella. In questo contesto ci sono anche degli oggettivi elementi tecnici che riguardano il Punto nascita, che devono essere valutati molto seriamente". Queste le parole usate dall'assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca pronunciate giorni fa intervenendo, all'Ospedale di Latisana, all'inaugurazione dei nuovi servizi di dialisi e recupero e riabilitazione funzionale. Le parole dell'assessore sembrano inequivocabili, la maggioranza regionale ha fatto la sua scelta anche relativamente al Punto Nascita, già da tempo al centro di polemiche. Lo si capisce quando ha parlato di “oggettivi elementi tecnici”, anche se poi aveva chiarito che la Giunta regionale non aveva ancora assunto decisioni perché "qualsiasi decisione va presa con delibera e una delibera ancora con c'è". Ma è evidente dalle parole della Telesca che il "dado è tratto" e che tutto sembra ora solo un fatto burocratico. Insomma la decisione ci sarebbe già eccome, dato che, aveva spiegato l'assessore “i dati di fatto sono chiari: 10 concorsi per pediatri a Latisana sono andati deserti, il primario e i suoi collaboratori sostengono di non poter farcela anche perché sono loro a rispondere di eventuali complicazioni medico legali. Di conseguenza il direttore generale dell'Azienda per l'Assistenza Sanitaria (AAS) n. 2 Giovanni Pilati ci ha riferito che in queste condizioni sarà inevitabile una sospensione tecnica di uno dei punti nascita, tra Latisana e Palmanova, perché è oggettivamente impossibile tenerli aperti entrambi". "Questa è la situazione che la Giunta regionale deve valutare per trarre le conseguenze”. Ovviamente la Telesca, quando faceva queste dichiarazioni, sapeva benissimo che vi sono posizioni contrastanti nei vari gruppi politici, tanto da richiamare le opposizioni in Consiglio regionale a un comportamento “responsabile”. "Sono tematiche di una tale importanza sociale che ogni speculazione politica non pare opportuna", aveva aggiunto. Parole certamente di buon senso se effettivamente i dati oggettivi di cui parlava l'assessore, relativamente alla scelta fra Palmanova e Latisana, fossero davvero tali. Gira infatti voce, e nelle prossime settimane c'è chi giura ci saranno sorprese eclatanti, che i dati oggettivi presentati dal Direttore Generale Pilati in audizione davanti alla terza commissione della sanità del Consiglio regionale fossero imprecisi. Smemoratezza casuale, politicamente indotta o dati veri e trasparenti? Difficile dirlo, ma se quando gira nei corridoi del Consiglio regionale fosse vero, cioè che le cifre fornite alla commissione contenute in una perizia dell'ufficio tecnico, chiesta per valutare i costi dei lavori da operare a Palmanova per adeguare la struttura, fossero state raccontate al ribasso, la questione diventerebbe davvero pelosa. Di certo qualcuno, pare da più gruppi consiliari, nel dubbio ha già chiesto in modo formale l'accesso agli atti e alla perizia fatta dall’ingegnere dell’ufficio tecnico. Il dubbio è che le presunte “imprecisioni” raccontate alla III Commissione siano di notevole portata, tanto da scompensare la valutazione tecnica e di conseguenza quella politica. Non abbiamo dubbi che tutto ciò, se avvenuto, sia avvenuto all'insaputa dell'assessore, non possiamo minimamente sospettare, infatti, che si “indorino” le valutazioni per far passare una tesi o l'altra perchè, ri-citando Telesca: "Sono tematiche di una tale importanza sociale che ogni speculazione politica non pare opportuna". Ma proprio per dirimere ogni dubbio sulla correttezza degli atti e soprattutto su quanto affermato in III commissione sanità, varrebbe la pena che tutto diventi trasparentissimo, come del resto da sempre promesso dal Presidente della Regione Debora Serracchiani. Ma entriamo nel merito della vicenda tecnica partendo dal dire che era legittimo che sulla questione punti nascita di Palmanova e di Latisana la politica facesse una scelta. Mantenerne solo uno dei due demandando a una valutazione tecnica la decisione di quale delle due strutture dovesse essere chiusa. Percorso legittimo ed appropriato. Per questo motivo era indispensabile audire il Direttore Generale Pilati, è chiaro che con un iter di questo tipo le valutazioni tecniche espresse diventano l'ago della bilancia. Diciamo subito, a beneficio dei nostri lettori non friulani, che a Latisana c’è una struttura nuova. Palmanova invece necessita di una ristrutturazione oltre ad essere molto vicina al Capoluogo friulano dove esiste una grande struttura ospedaliera con il Punto nascite al Santa Maria della Misericordia. A questo punto la domanda che sorge spontanea è chiara, visto che si parla di chiusure legate a fattori quasi squisitamente economici di risparmio, che senso ha avuto aver speso più di 6 milioni di euro per Latisana per poi chiudere il Punto nascita? Una domanda legittima visto che le sale parto sono nuove e che la struttura necessita al massimo di un completamento delle dotazioni di arredi. Ovviamente questa domanda l'hanno fatta anche i consiglieri regionali, chiedendo proprio al Direttore Generale se avesse fatto una valutazione tecnica per stimare l’entità degli interventi da fare nelle strutture. A Palmanova per metterla a norma le operazioni che riguarderebbero impianti elettrici e soprattutto di condizionamento d'aria per le sale operatorie, oggi completamente inadeguate. Pilati avrebbe risposto ufficialmente in Commissione, che la spesa è di 350.000 euro. Di contro, per completare il reparto di Latisana negli arredi, la spesa prevista sarebbe di 300.000. Insomma la cifra non sarebbe tanto diversa. Vi era poi anche una seconda questione tecnica da valutare, cioè la funzionalità della struttura durante i tempi dei lavori. Per ristrutturare a Palmanova, verosimilmente, si dovrà agire sulle strutture murarie, in particolare per rifare le canalizzazioni per il ricambio dell’aria nelle sale operatorie. Il dubbio espresso dai Consiglieri era relativo al fatto che durante i lavori, il punto nascita non avrebbe potuto continuare ad operare. Anche su questo quesito Pilati avrebbe rassicurato, affermando che con opportuni accorgimenti, l’attività poteva continuare anche durante i lavori in corso. Tutto bene quindi, la politica poteva scegliere con tranquillità. In realtà pare che le imprecisioni nel racconto del Direttore ci siano o almeno così pensano alcuni Consiglieri che si sono poi bene informati. Girano voci insistenti, che nella perizia tecnica sia espresso con chiarezza che per adeguare le sale di Palmanova si dovrà interrompere l’attività medica, ma soprattutto che i costi sarebbero decisamente diversi. Lo studio tecnico infatti prevederebbe che i lavori vengano eseguiti in due lotti, il primo dei quali sarebbe indispensabile per l'adeguamento alle norme con un costo pare di 600.000 euro, un secondo lotto sarebbe di circa 700.000 euro. Insomma la svista nel leggere le somme, fossero davvero queste, sarebbe non di qualche migliaio di euro. Sarà vero? Speriamo ovviamente di no, facciamo fatica a pensare che quanto dichiarato dal Direttore Generale non sia preciso, perchè non possiamo sospettare che una persona così capace e preparata non sappia che non si possono dare dati mendaci alle Istituzioni a mono che non sia stato costretto a farlo da pressioni politiche che non ci accarezzano la mente o meglio che non vogliamo neppure prendere in considerazione.

Fabio Folisi