IL MINISTRO DELLA DIFESA PINOTTI IN TUNISIA INCONTRA IL PRIMO MINISTRO ESSID

La sicurezza nel Mediterraneo e l’impegno italiano con le operazioni Mare Sicuro, l’attuale scenario libico quale priorità per la stabilizzazione di tutta la regione e per il contenimento della minaccia terroristica di Isis. Tanti i temi emersi nel corso dei colloqui bilaterali ai quali ha partecipato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che ieri a Tunisi ha incontrato il primo ministro, Habib Essid, e ha copresieduto con il ministro Horchani la XVII commissione militare mista italotunisina.
Durante gli incontri, il ministro Pinotti ha rimarcato la vicinanza tra i due Paesi e, superando la sfera dei rapporti bilaterali, ha evidenziato che la Tunisia è un partner privilegiato dell’Unione Europea, decisa a sostenerne il consolidamento democratico.
In quest’ottica si inseriscono i contenuti del documento predisposto dalla XVII commissione, che delinea quali saranno i rapporti tra Italia e Tunisia, in ambito difesa, per il 2016.
La commissione ha individuato quarantadue attività, la maggior parte delle quali si svolgeranno in Italia, accomunate da un obiettivo prioritario: concorrere alla stabilizzazione e pacificazione dell’Africa settentrionale e dell’area mediterranea.
Tra le diverse iniziative, c’è ad esempio la formazione del personale tunisino per rafforzare le capacità di sorveglianza e la salvaguardia della sicurezza negli spazi aeromarittimi e delle frontiere.
Nella prospettiva di un rafforzamento dei rapporti bilaterali, il Piano di cooperazione comprende anche il confronto tra esperti delle diverse Forze armate nel settore sanitario, sinergie con l’Esercito, esercitazioni e addestramento in ambito aeronautico e attività di formazione di personale tunisino nelle Accademie e altri Istituti militari italiani.
Il ministro Pinotti si era recato in Tunisia anche lo scorso giugno per prendere parte alla sessione straordinaria "5+5" - iniziativa alla quale partecipano Italia e Tunisia e che riunisce 5 Paesi europei (Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Malta) e 5 Paesi africani (Marocco, Algeria, Libia, Mauritania e Tunisia) che si affacciano sul Mediterraneo – per confrontarsi sulle strategie da adottare per contrastare il terrorismo e fornire indicazioni concrete in risposta alle minacce esistenti.