Matteo Renzi parla a tutto campo: dallo stop alla proliferazione delle armi alla riforma dello Stato e della giustizia

Il premier Matte Renzi è tornato a parlare della vicenda degli omicidi dentro al palazzo di giustizia di Milano per ribadire il suo “stop” a quella che ha definito la proliferazione 'facile delle armi'. L'intervento all'inaugurazione dell'anno accademico della Scuola unica dell'intelligence a Roma: “Quello che è accaduto al tribunale di Milano chiama tutti noi a un impegno maggiore contro la proliferazione delle armi”, ha detto il premier. “Per la difesa della strutture giudiziarie per le quali bisogna immaginare il passaggio della sicurezza in carico allo Stato”, ha aggiunto il leader del Pd. Un brutto colpo alle varie società di gestione di guardie giurate che hanno proprio in molti appalti pubblici una fonte importante di reddito. Il premier ha poi ribadito la sua posizione nel corso della visita al Salone del Mobile: “La vera questione è come possibile che si possa bypassare i controlli, serve una riflessione sul fatto che in Italia è troppo facile prendere un'arma da fuoco e va immaginato un tavolo lavoro perché la difesa dei tribunali sia più sicura”. “Credo, ha aggiunto il premier, che tutti insieme possiamo dire che questo anno di attività che si è chiuso sia stato un anno in cui il lavoro dell'intelligence ha conosciuto minacce e opportunità nuove”. Poi il capo del governo ha volto lo sguardo agli orizzonti politici dell'esecutivo: “Sta cambiando molto nella struttura del nostro paese e la grande riforma, da quella istituzionale a quella elettorale alla Pubblica amministrazione fino alla giustizia, entro l'anno sarà realizzata”. “Modificare le regole del gioco serve a preservare le istituzioni e non a metterle in discussione” ha aggiunto. “La stabilità del governo può consentire ai politici di evitare di condizionare i tecnici e ai tecnici di non pensare di sostituire i politici», ha spiegato in conclusione il premier.