L’omaggio a Picasso di Giorgio Celiberti

Omaggio a Picasso, 2014,tecnica mista su tavola, 9.30x2,10di Gianfranco Ellero

Non sempre le opere dei pittori sono facilmente esponibili e quindi fruibili da parte del pubblico. Dove si trova, ad esempio, una galleria d'arte capace di ospitare due recenti opere di Giorgio Celiberti intitolate “Omaggio a Picasso” e “Omaggio al XII secolo”, realizzate a tempera su legno nelle dimensioni di metri 2.20 per 9.60? E potremmo ancora aggiungere: dove si trova uno studio d'artista che consente la realizzazione di due opere che, nella fase di realizzazione necessitano non soltanto di una parete di adeguate dimensioni per supportare il piano di pittura, ma anche di una distanza sufficiente per poterle valutare nella loro totalità?
A questo pensavo nel corso di una breve visita allo studio di Via Fabio di Maniago, ma per la mente passavano anche altri pensieri.
Provando una profonda emozione di fronte a quelle drammatiche opere in bianco e nero, alleggerite, ma non troppo, da qualche “campo” grigio, mi è venuto in mente Le Corbusier, che per “La ville radieuse” progettò anche un grande refettorio, con pareti riservate ad affreschi o murales: era convinto, infatti, che la pittura ha bisogno di vaste superfici per accendere al massimo l'emotività di chi guarda, come è facile constatare in molte chiese e nei palazzi d'Europa.
La grandi dimensioni non sono certo una novità nella produzione di Giorgio Celiberti. I visitatori della recente mostra a Villa Manin di Passariano (2013) certo ricordano le grandi tele sugli scaloni e la lunga “striscia” orizzontale che congiungeva tre stanze al piano terra: erano opere create ad hoc, esposte nei grandi spazi della villa dogale.
Ma mentre a Passariano e in altre occasioni il Maestro si affidò alla sua caleidoscopica fantasia creatrice, nelle due opere commentate in questa nota ha puntato più in alto, mettendo la sua superba e riconosciuta abilità tecnica al servizio di un pensiero storico e filosofico insieme. Detto in altri termini non ha avuto paura del “tema”, scelto peraltro da lui stesso e frutto delle sue intense esperienze culturali, che in lui si trasformano in eventi emozionali e, infine, creativi.
Il quadro intitolato “Omaggio al XII secolo”, è in realtà un omaggio alla meravigliosa mostra dei Crocifissi di Cividale (2014), ed esalta la sua straordinaria abilità nel campo dell'arte sacra cristiana.
Il quadro ispirato da “Guernica” è il giusto omaggio al genio pittorico di Picasso, “el universal malagueño”, come lo definisce un critico spagnolo.
“Senza di lui – dico guardando l'enorme dipinto - tutto sarebbe stato diverso nel XX secolo”.
“Sì – ripete il Maestro – tutto sarebbe stato diverso”.
Sembra banale l'osservazione: senza “Guernica” sarebbe stato impossibile anche l'omaggio a Picasso!
Uscendo, passo accanto a un leone, e camminando fra scabre capre, colonne alfabetiche e altre sculture, penso che gli “omaggi” di Celiberti sono opere titaniche sia nella concezione che nella realizzazione da parte di un uomo nato nel 1929.