Dopo l’olio ora anche i limoni invasione di agrumi extra UE

Si parla tanto di migranti extracomunitari come di una pericolosa invasione ed invece il vero pericolo in realtà non viene dai flussi di persone in fuga da guerre e carestie, ma delle presunte azione della Comunità Europea che parla di sostegno ai paesi del Nord Africa e che invece in realtà finisce per danneggiare i produttori italiani da un lato ed ingrassare alcuni soliti noti all’estero dall’altro senza in realtà favorire se non marginalmente la gente comune di quei paesi della sponda sud del mediterraneo.
Parliamo dell’importazione agevolata, senza dazi di sorta, di prodotti agricoli in Europa, prodotti fra l’altro che invadono i mercati nazionali e che spesso non hanno livelli qualitativi e di sicurezza alimentare sufficienti, non subendo controlli adeguati, come invece avviene in Italia ed Europa su concimi, pesticidi e acqua d’irrigazione.
Nei mesi scorsi ad invadere l’Eurpa on l’avvallo della Ue fu l’olio dalla Tunisia, prima ancora le arance e ora i limoni made in Marocco.
Della questione si è occupato l’intervento a Strasburgo di un Eurodeputato del movimento 5 stelle, forza politica che evidentemente quando non si occupa di assessorati e poltrone resta movimento politico efficace. Il parlamentare in questione è Ignazio Corrao che si è presentato in aula a Strasburgo con in mano dei limoni siciliani: “Mancano all’appello 5.000 ettari di piante di limone ha chiosato il parlamentare, chiediamo modifica direttiva tracciabilità e clausole di salvaguardia”. “Dopo le arance marocchine e l’olio tunisino adesso vogliono rubarci anche i limoni, ha spiegato in una nota l’Europarlamentare. In Sicilia mancano all’appello 5.000 ettari di piante di limone che producevano ossigeno, reddito, ricchezza e posti di lavoro.
Il Parlamento europeo è responsabile di questo ‘scippo’ perché ha votato accordi di libero scambio – come il Trattato Ue-Marocco – senza assicurare i requisiti di tracciabilità e di etichettatura del prodotto. Così facendo è stato colpito un intero settore produttivo, quello della agricoltura siciliana e di tutto il Sud Italia”. “L’agricoltura italiana – ha detto Corrao in aula- ancora una volta, viene usata come merce di scambio per la politica internazionale. I limoni venduti nei supermercati arrivano molto spesso dall’altra parte del mondo. Questa politica suicida sta affossando il Made in Italy e porta con sé conseguenze economico-sociali enormi. I limoni siciliani sono in via d’estinzione, come denuncia Coldiretti Sicilia, perché agli agricoltori italiani non conviene più raccogliere i limoni dagli alberi. Negli ultimi quindici anni si è persa metà della produzione nazionale di limoni. Fra due mesi, quando inizierà la stagione della raccolta degli agrumi, ci troveremo in piena emergenza: il Commissario europeo Hogan e il Ministro dell’Agricoltura Martina non possono ignorare l’allarme del settore. Il Movimento 5 Stelle – ha concluso Corrao – propone subito la modifica della direttiva sulla tracciabilità e l’attivazione di clausole di salvaguardia per salvare l’agricoltura italiana. Dobbiamo fare in fretta!”.