L’isis con le ragazze catturate segue la teologia dello stupro

Tutti sanno come gli arabi trattano le donne, anche se mogli o figlie. Ma pochi si rendono conto del comportamento dell'Isis nei confronti delle ragazze catturate nei vari scenari di guerra, in particolare in Siria, Iraq e Libia. Finora le donne del Califfato hanno invece svolto il ruolo di mogli. La chiamano “Jihad al nikah”, dove “nikah” significa appunto matrimonio.
A differenza di quanto era avvenuto con l'Aqi (l'Al Qaeda irachena, l'organizzazione di cui ora fa parte anche il figlio di Osama bin Laden e che ha fatto da 'madre' dell'Isis), le donne reclutate nelle milizie islamiche non sono mai state usate dai tagliagole nei combattimenti o come kamikaze. Non così invece con Boko Haram in Nigeria che le utilizza per attaccare obiettivi civili come i mercati.
Diversa la situazione per le ragazze catturate. Per loro, che definisce “infedeli”, l'Isis applica quella che chiama “teologia dello stupro” giustificandosi dicendo che con questo atto di violenza “ci si avvicina a Dio”.
La denuncia, riportata dal “New York Times”, è stata fatta da una ragazzina di appena 12 anni, fatta prigioniera e stuprata da uno jihadista e infine rivenduta al mercato del sesso, messo in piedi con certosina scientificità dall'Isis, con tanto di manuale.
Come lei altre 20 coetanee, pure loro “yazide”, la minoranza religiosa nel Nord dell'Iraq. Dopo lo stupro, le giovani donne sono divenute schiave sessuali., 'fornite' ai miliziani per soddisfare i loro 'appetiti' o cedute a chi si arruola dall'estero come 'bonus': infatti possono incrementare la propria paga vendendole.
La piccola yazida ha parlato anche della cooperante Usa Kayla Mueller, 27 anni, poi morta in Siria. Presa in ostaggio dall'Isis, è stata più volte violentata dal Califfo in persona, Abu Bakr al Baghdadi, che prima la prese in moglie e poi la cedette al suo ministro del petrolio, Abu Sayyaf.
Tutto questo orrore cominciò il 3 agosto 2014 quando gli uomini del Califfato si sono spinti fino a conquistare i villaggi yazidi sul monte Sinjar. Da allora hanno catturato ben 5.200 ragazzine; 3.100 sono ancora schiave dei miliziani, le altre 2.100 vendute sul mercato del sesso.
Stando alla Cia e ai giornali Usa, le donne dell'Isis sono invece trattate come mogli. Almeno finora, infatti, i tagliagole non hanno bisogno di utilizzarle come kamikaze o in combattimento. Controllano già con sufficiente sicurezza i territori occupati in Iraq, Siria e Libia.
Per ora bastano i carri armati, i missili e le capacità militari notevoli per gli standard locali. E inoltre le armi chimiche sottratte ai siriani, che evidentemente non le avevano distrutte, nonostante le promesse, due anni fa. Ma non è detto che resterà sempre così se la situazione dovesse cambiare.

Augusto Dell’Angelo
Augusto.dell@alice.it