L’ideologia del “califfato nero” messa a nudo a Udine da Carlo Panella, presentato il suo ultimo libro

L'Università di Udine ha ospitato venerdi scorso un interessante dibattito sullo Stato islamico. Sono stati illustrati anche i primi risultati della indagine sui jihadisti occidentali, i foreign fighters, elaborata da Marco Oriloes docente universitario dell'ateneo friulano, profondo conoscitore delle dinamiche legate al mondo islamico e per altro apprezzato collaboratore del nostro giornale. Nel corso dell'appuntamento che si è svolto nella sala Gusmani dell’ateneo friulano, è stato anche presentato dall'autore il volume ‘Il libro nero del Califfato', Rizzoli 2015 ultima opera del giornalista e studioso Carlo Panella. Il dibattito partito dal libro di Panella si è addentrato nell'oscuro mondo dell'Isis. Una lucida e puntuale analisi, quella di Carlo Panella, che come è noto ha una sua originale visione di quanto sta avvenendo a livello internazionale, considerando la questione califfato come una pericolosa e crudele deviazione della religione islamica, uno scisma che però, dice Panella, è tutto all'interno delle dinamiche di quella religione e che rischia di risultare molto pericoloso perchè, più nel male che nel bene, parla un negativo linguaggio comprensibile, in molti casi accettato dalle masse islamiche. Questo ovviamente non vuol dire che ogni musulmano sia un crudele sgozzatore, ma che gli sgozzatori, sono un evoluzione che è all'interno di una lettura della filosofia religiosa islamica. Che si sia d'accordo o meno con questa lettura della realtà, che Panella argomenta magistralmente anche con richiami storici nel suo libro, è un tema di dibattito che andrebbe certamente sviluppato e approfondito, l'acquisto del libro è davvero consigliato,  in una visione di conoscenza e non di mero giudizio preconcetto, per dare risposte concrete al reale pericolo che si sta materializzando anche ai nostri confini, basti pensare alla situazione libica. Insieme al giornalista de ‘Il Foglio’ Panella e a Orioles, all’incontro di Udine ha partecipato  anche Ettore Rosato, vicecapogruppo vicario del Pd alla Camera. Al di là delle affermazioni di Rosato che ha analizzato la situazione anche in chiave politica con un discorso certamente non polemico, anche relativamente alla questione migratoria, quello che ha impressionato il cronista, è stato l'atteggiamento di insofferenza di parte della platea alle sue parole e non nei contenuti, per lo più generici quanto condivisibili. Più volte è stato interrotto ed è stato Panella, che invece veniva ascoltato con religioso silenzio, a dover  andare in soccorso di Rosato per smorzare quelli che spesso erano pretestuosi attacchi preconcetti. La sensazione però è che dalla platea l'insofferenza non fosse contro Rosato in sé, sarebbe stato probabilmente lo stesso se relatore fosse stato un esponente politico di qualsiasi formazione di maggioranza o d'opposizione. L'insofferenza era chiaramente indirizzata contro il mondo politico. Un dato che anche se marginale rispetto all'interessante iniziativa è bene segnalare perchè questi sono fatti che andrebbero presi in dovuta considerazione proprio dalla politica. Del resto l'enorme disaffezione al voto è un elemento in costante aumento che dovrebbe preoccupare non tanto per la tenuta democratica del Paese ma per la rappresentatività effettiva delle istituzioni e tornando al califfato per la risposta del Paese a quella minaccia.