Laos, crolla diga in costruzione al sud, villaggi investiti da 5 miliardi di metri cubi d’acqua: centinaia i dispersi

Tragedia nel Laos, uno dei paesi più poveri del sud-est asiatico. Centinaia di persone risultano disperse in seguito al cedimento lunedì sera di una diga a Laos Lo riporta la Bbc online, che cita l'agenzia di stampa statale del Paese. Il cedimento nella notte ha liberato 5 miliardi di metri cubi d'acqua, che hanno causato "diversi morti" mentre di "centinaia" di persone non si conosce la sorte, ha fatto sapere l'agenzia di stampa locale.    ​Il cedimento della diga ha riversato nella valle sottostante cinque miliardi di metri cubi di acqua, inondando sei villaggi. 6.600 le persone che hanno perso la casa Le autorità hanno messo a disposizione imbarcazioni per trarre in salvo i superstiti nel distretto di San Sai, nella provincia sudorientale di Attapeu, riporta l'emittente ABC Laos. La diga si trova nella provincia sud-orientale di Attapeu, e i lavori sono in carico alla Xe Pien-Xe Namnoy Power Company.  L'impianto era stato costruito dal gruppo Pnpc (Xe Pien-xe Namnoy Power Company) una joint-venture nata nel 2012 di cui fanno parte il gruppo thailandese Ratchaburi, la sudcoreana Korea Western Power e la locale Lao Holding State Enterprise e avrebbe dovuto esportare il 90% dell'energia prodotta in Thailandia.  Era costato 1,2 miliardi di dollari e sarebbe dovuto entrare a pieno regime entro il 2019.   Il drammatico bilancio, che parla genericamente di un numero imprecisato di morti, sembra destinato ad aggravarsi.
La sciagura, come detto, ha riguardato una diga idroelettrica in costruzione nella provincia sud-orientale di Attapeu. Nel crollo ha rilasciato cinque miliardi di metri cubi di acqua causando l'inondazione di sei villaggi. Le autorità hanno messo a disposizione imbarcazioni per trarre in salvo i superstiti.
Il Laos è uno dei Paesi più poveri del sud-est asiatico. Il governo ha puntato molto negli ultimi anni sullo sviluppo idro-elettrico, al punto da volerne fare la prima fonte di entrate entro il 2025, nonostante i dubbi per i rischi legati all'impatto ambientale dei progetti, sollevati da diverse organizzazioni ambientaliste locali per i danni provocati all'ecosistema del Mekong e alle comunità che vivono nei pressi del fiume.