La storia si ripete, Di Matteo come Falcone, bocciato dal Csm: per il pm niente procura nazionale antimafia

Antonino Di Matteo non andrà alla Procura Nazionale Antimafia. Lo ha deciso il Consiglio Superiore della Magistratura, che con una votazione a maggioranza ha preferito tre colleghi meno noti rispetto al pm che indagò sulla trattativa Stato-mafia. I tre posti vacanti nella Procura guidata da Franco Roberti, per cui Di Matteo si era candidato, saranno coperti da Eugenia Pintassuglia (pm del processo di Bari sulle escort che frequentavano le residenze di Silvio Berlusconi), Marco Del Gaudio (pm del processo all'ex presidente di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini) e il sostituto Pg di Catanzaro Salvatore Dolce, titolare di diverse inchieste sulle cosche calabresi. A Di Matteo sono andati 5 voti, contro i 16 attribuiti agli tre magistrati scelti. Ovviamente Di Matteo era troppo indipendente per potergli consentire di occupare un posto così delicato, esattamente come avvenne per Falcone.