La Spagna in pieno caos verso il replay del voto

La grande Spagna non è il piccolo Belgio, che si è permesso di restare senza un Governo per 589 giorni. La litigiosità dei suoi partiti e la frammentazione politica la fanno invece assimilare all'Italia. Anche a Madrid e dintorni (i Popolari di Mariano Rajoy come il Pd di Pierluigi Bersani da noi) lo schieramento più forte ha vinto le elezioni, ma ben lontano dall'assicurarsi la maggioranza assoluta anche se il Pil ha avuto un inatteso balzo-record.
Il re è stato quindi costretto ad affidare l'incarico (ma soltanto per l'ordinaria amministrazione) a Pedro Sànchez, leader dei socialisti del Psoe, che però non riesce a uscire dalle secche per i veti e i colpi di mano di Ciudadanos e sopratutto di Podemos, assimilabile ai nostri grillini che con il raid 'ammazza-canguro' han messo in seria difficoltà Matteo Renzi.
Dato questo caos è molto probabile che, dopo le elezioni del 20 dicembre senza prospettiva di Governo stabile, gli spagnoli saranno di nuovo chiamati alle urne il 26 giugno. Ma la già citata frammentazione del panorama politico fa temere che, di nuovo, non si risolverà nulla.
I Popolari dell'ex Premier Rajoy non sono riusciti (ma l'hanno davvero tentato?) a sbarazzarsi di alcuni loschi figuri del loro partito che è al vertice nella classifica europea del malaffare e della corruzione. La stessa situazione che li ha penalizzati alle elezioni di fine 2015.
Problemi anche per l'Ue che, non avendo interlocutori nel pieno dei poteri, non può dare un giudizio sulla legge di bilancio approvata qualche mese fa.
In questo quadro destano preoccupazione le durissime condizioni poste da Pablo Iglesias, leader di Podemos, al socialista Premier incaricato. Infatti, per appoggiarlo, pretende il pieno controllo del sistema radio-televisivo, ma anche un ruolo primario nella lotta alla corruzione. Un dirigente del Psoe ha definito ciò “regressione democratica”, un po' come ha 'tuonato' Debora Serracchiani contro Grillo e Casaleggio per il raid al Senato per far portare alle Calende greche il 'sì' alla legge sulle unioni civili.

Augusto Dell’Angelo
Augusto.dell@alice.it