La Polonia come l’Ungheria populista e nazionalista
La Polonia è divntata la fotocopia dell'Ungheria di Orbàn, populista e nazionalista. Tutto il Paese scende in piazza. La protesta popolare è massiccia e prende di mira il Governo di Destra (Diritto e giustizia, Pis), eletto appena due mesi fa con una netta maggioranza. Il suo 'uomo forte' è Jaroslaw Kaczynski, conservatore ed euroscettico anche se è proprio Varsavia a esprimere il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. E' accusato di limitare le libertà e di violare le regole della democrazia parlamentare.
Decine di migliaia di persone manifestano da giorni nelle principali città in difesa dello stato di diritto e della Costituzione.
Le proteste, organizzate dal Comitato della difesa della democrazia (Kod), un'organizzazione della società civile fondata recentemente e indipendente dai partiti, si sono svolte non soltanto in Polonia, ma anche a Bruxelles sotto l'ufficio della rappresentanza presso l'Ue, a Londra e Berlino sotto le ambasciate.
Eterogenea la composizione dei cortei e dei sit-in, tra cui ex dissidenti dell'opposizione democratica al regìme comunista ed ex attivisti di Solidarnosc, uomini di cultura, attori. Tra loro anche Lech Walesa, storico capo del sindacato libero e premio Nobel per la pace. Il carismatico ex operaio dei cantieri di Danzica ha evocato lo spettro di una guerra civile.
La folla scandisce slogan del tipo "Oggi ride tutta la Polonia e così torna la speranza". Una settimana fa il leader del Pis Jaroslaw Kaczynski aveva definito la prima grande manifestazione del Kod come “un ridicolo raduno di comunisti e ladri". "Jaroslaw, non ci offendere", "Non negare la democrazia", "Giù le mani dalla Corte costituzionale", si leggeva sugli striscioni dei dimostranti.
"Abbiamo la libertà e lotteremo per difenderla", ha detto Mateusz Kijowski, il leader del Kod. "La lotta per la libertà non finisce mai", ha rincarato Henryk Wujec, ex membro del Kor (il Comitato di difesa degli operai, nucleo dell'opposizione democratica degli Anni Settanta). "La democrazia è come l'aria, se ce la tolgono finiamo soffocati dallo smog", ha detto dal canto suo il regista Agnieszka Holland.
Lo scontro fra l'opposizione e il Governo guidato da Beata Szydlo riguarda per il momento la nomina di 5 giudici su 15 della Corte costituzionale, che il Pis vorrebbe monopolizzare in modo da impedirle di contrastare l'azione dell'Esecutivo. Il partito di Kaczynski, dopo le vittoriose elezioni di ottobre, controlla tutti e due i rami del Parlamento e la presidenza della Repubblica. La Corte costituzionale è quindi l'unico organo in grado di esercitare una funzione di controllo. E il Pis ha in programma altre riforme che rischiano di limitare la libertà di espressione e di stampa.
Augusto Dell’Angelo
Augusto.dell@alice.it