La pace secondo Fried

Alfred_Hermann_Fried_nobelALFRED HERMANN FRIED: “UN GIUSTO DIMENTICATO”
Conferenza dedicata all’intellettuale austriaco premio Nobel per la Pace 1911, martedì 17 marzo a palazzo di Toppo Wassermann a Udine

“Un giusto dimenticato” è il titolo della conferenza dedicata ad Alfred Hermann Fried (1864-1921), premio Nobel per la pace 1911, in programma all’Università di Udine martedì 17 marzo alle 18, nella sala T4 di palazzo Garzolini – di Toppo Wassermann in via Gemona 92 a Udine.
Francesco Pistolato parlerà del giornalista, esperantista, attivista per la pace e scrittore austriaco, per ricordarne il contributo alla cultura della pace, di cui Fried fu tra i primi a elaborare un punto di vista teorico.
La serata, aperta a tutti gli interessati, è organizzata dal Dipartimenti di lingue e letterature straniere dell’università di Udine in collaborazione con l’Associazione Bibloteca Austriaca e il Forum Austriaco di Cultura a Milano.
Hermann Fried, viennese di nascita, fu un semplice librario che, lavorò per un lungo periodo a Berlino. Amante della scrittura, si appassionò al giornalismo conoscendo la persona che gli cambiò la vita: il premio Nobel per la Pace nel 1905, la baronessa Bertha von Suttner.
Nel 1894 Fried fondò un mensile che pose al centro del proprio interesse il movimento pacifista mondiale. Nel 1900 imparò l'Esperanto condividendone gli ideali e collaborando alla rivista francese L'Esperantiste. Nel 1903, inoltre, scrisse una grammatica per l'apprendimento della lingua universale. Riconosciuta la su attività e il suo ruolo nella diffusione della filosofia pacifista, nel 1911 fu anch'egli insignito del Premio Nobel.
Di Pace si può parlare in eterno. Essa, infatti, serve sempre. E' l'argomento ever green in assoluto. Ma sono proprio le parole a non servire, e laloro retorica. Servono davvero i cambiamenti che soltanto una nuova mentalità, una rivoluzione culturale, può portare. E di questo era certo Fried. La pace, infatti, secondo il giornalista, si fonda soggettivamente sopra un nuovo spirito che animi la convivenza dei Popoli. Solo una nuova mentalità, uno sguardo nuovo sul destino della specie umana potrebbe fare la differenza.
Ecco che con i suoi scritti, il viennese fece intravedere la necessità di una pedagogia nuova per educare le nuove generazioni alla fratellanza e alla collaborazione. Una grande missione alla quale nemmeno i grandi organismi politici dovevano sottrarsi. La libertà, vera e degna aspirazione dell'uomo, per Fried era infatti possibile soltanto attraverso una pace universale. Dove nulla potesse essere corrotto.