La cooperante rapita in Kenya nel novembre 2018 é in Italia. Atterrato a Ciampino l’aereo dei servizi che ha portato Silvia Romano a casa

Silvia Romano è in Italia è infatti atterrato a Ciampino l'aereo dei servizi  che l'ha riportata a casa.  La volontaria rapita 18 mesi fa in un villaggio del Kenya liberata ieri grazie alla collaborazione dei servizi italiani e turchi.  Silvia Romano è scesa dalla scaletta dall'aereo dell'Aise che l'ha riportata in Italia con mascherina bianca e guanti monouso azzurri. La cooperante italiana è scortata da agenti dei servizi segreti, in tuta nera che copre loro il volto e anche loro con dispositivi di protezione. Silvia ha salutato con la mano procedendo in abito lungo di foggia islamica e per qualche istante ha abbassato la mascherina mostrando il sorriso.  Emozionante il forte abbraccio con i familiari e poi il saluto con il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Già oggi  pomeriggio Silvia Romano sarà ascoltata dagli inquirenti nella caserma del Ros. L'atto istruttorio sarà condotto  dal pm Sergio Colaiocco, che sulla vicenda aveva aperto un'inchiesta per sequestro di persona a scopo di terrorismo, alla presenza degli ufficiali dell'antiterrorismo del Raggruppamento operativo speciale dell'Arma che hanno svolto le indagini. "Sono stata forte e ho resistito", queste le prime parole di Silvia dopo la liberazione. "Sto bene e non vedo l'ora di tornare in Italia". L'annuncio della liberazione era  arrivato ieri  dal premier Conte, con un tweet. La cooperante milanese della onlus "Africa Milele" era stata rapita il 20 novembre del 2018 in Kenya, nel villaggio di Chakama, a 80 chilometri da Malindi. Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Roma e dai carabinieri del Ros, era tenuta prigioniera in Somalia da uomini vicini al gruppo jihadista Al-Shabaab, l'organizzazione somala affiliata ad Al Qaeda e considerata "ostaggio politico".