La Cina consolida… il suo rallentamento economico

Le Borse asiatiche in evidente difficoltà ancora a causa della Cina: il gigante orientale ha pubblicato dati deludenti sulla produzione industriale, ma anche sul mercato immobiliare e degli investimenti, confermando l'impressione di un rallentamento economico strutturale.

In particolare la produzione industriale della Cina ad agosto ha deluso le attese, è cresciuta del 6,1% rispetto a un anno prima contro le attese del mercato per un +6,4% e contro un +6% registrato a luglio.

Anche il settore immobiliare ha ripreso a rallentare, dopo alcuni mesi in cui pareva che il calo fosse finalmente terminato. Nei primi 8 mesi del 2015 è sceso al 3,5%, il minimo dagli inizi del 2009, rispetto al precedente 4,3% del periodo gennaio-luglio.

Anche gli investimenti  sono rallentati al 10,9% nei primi otto mesi del 2015, il ritmo più lento negli ultimi 15 anni. Un gruppo di economisti interpellati dalla Reuters aveva previsto invece un rialzo dell'11,1%, contro un +11,2% del periodo gennaio-luglio.

L'agenzia Usa Fitch ha pesantemente ridotto le sue stime di crescita del Paese per il prossimo quinquennio (2016-2020): dal 7% al 5%. Stamattina Shanghai era in rosso per il 4,6%. Il Nikkei ha chiuso a 17.965,70 punti (-1,63%). Oggi  si riunisce il consiglio della Banca centrale giapponese per decidere se mantenere l'attuale politica monetaria o renderla ancora più espansiva rafforzando il QE (quantità di denaro immesso sui mercati per l'acquisto di titoli).