La Banca cinese “sbraca” ancora, le Borse festeggiano

Ci risiamo: la Banca centrale cinese (la Pboc) ha tagliato nuovamente i tassi di interesse (la 6 sesta volta nel giro di un anno) nel disperato tentativo di far ripartire la locomotiva cinese, col fiatone sempre più grosso. Le Borse, sempre più drogate di incentivi e soldi facili, hanno immancabilmente festeggiato.

In particolare ha ridotto il costo del denaro di 25 punti base (0,25%) e ha tagliato il coefficiente di riserva delle banche di 50 punti base, con un’ulteriore riduzione di altri 50 punti base per alcuni istituti. La Cina sta attuando negli ultimi tempi la politica monetaria più aggressiva dal periodo della crisi finanziaria del 2008/9, per controbilanciare una situazione che vede una domanda debole e una eccessiva capacità produttiva delle industrie nazionali.

La decisione della Pboc segue il dato ufficiale di lunedì scorso, che ha confermatouna frenata del Pil cinese, cresciuto nel terzo trimestre del 6,9% su anno, il dato peggiore dal 2009, un anno nel pieno della crisi finanziaria internazionale.

A fronte di una decisione sofferta, e secondo molti analisti, non l'ultima della serie, le Borse hanno festeggiato. Tra tutti ha brillato il Dax di Francoforte, in deciso rialzo (+2,88%); .eno marcata la performance di Piazza Affari con il Ftse Mib a +0,53%. Pioggia di acquisti anche a Wall Street dove il Dow Jones guadagna mezzo punto ma si mette in evidenza in particolare il Nasadaq con un rialzo superiore al 2% trascinato dai tecnologici Google, Amazon e Microsoft dopo i buoni dati trimestrali.