Italo diventato “americano” nato e pasciuto con i tanti “pacchi dono” della politica ai “capitani d’industria”

La storia della Nuovo Trasporto Viaggiatori ( NTV S.p.a. ) identificata con il treno Italo, è quella classica di un successo annunciato, protetto da una buona stella. Particolare approfondimento a questa vicenda è stata fatta dal compianto ing. Cicconi uno dei massimi esperti italiani in infrastrutture e di appalti pubblici nel libro pubblicato nel 2011 dal titolo “Il libro nero della Tav” con il paragrafo, Il “pacco dono” per i campioni del made in Italy. ”In questa operazione –spiegava Cicconi -, al danno si aggiunge la beffa. Alla Ntv di Montezemolo, Della Valle e Punzo, è stato fatto un grande ‘pacco-dono’ dal Governo Prodi che nel giugno del 2007 ha di fatto eliminato la gara pubblica affidando a Ntv, a trattativa privata, la concessione per la gestione dell’alta velocità per 10 anni. E, guarda caso, se nel dicembre 2006 la Ntv nasceva con un capitale sociale di 1 milione di euro, dopo essere riuscito, nel giro di due mesi, ad avere la licenza come operatore ferroviario, in soli 3 anni la società si è rivalutata del 10.000% e senza che il servizio sia ancora partito. Grazie al ‘pacco-dono di Prodi oggi la società ha un valore di 300 milioni di euro. Un’operazione che fa apparire persino la vecchia Unione Sovietica, nel confronto con l’Italia, un paese iperliberista’‘. Nel settembre 2014 NTV entrò in grave difficoltà minacciando la messa in mobilità per 300 dei 1000 dipendenti e chiedendo l'intervento del governo con un avviso a pagamento su tutti i principali quotidiani italiani. Il colpo di grazia secondo i vertici dell'azienda scriveva Il Fatto Quotidiano, era arrivato con il decreto competitività del ministro dello Sviluppo, Federica Guidi: fine del regime tariffario agevolato, introdotto nel 1963, con un incremento dei costi di 15-20 milioni l'anno a partire dal 2015. Un livello insostenibile per l'azienda che già pagava 120 milioni l'anno per l'accesso alla rete. Questa situazione portò alla rimozione l'amministratore delegato Giuseppe Sciarrone, fondatore e azionista di Ntv e l’incarico fu affidato a Antonello Perricone. La buona stella ricomparve qualche mese dopo grazie all'Autorità dei trasporti che ridusse del 37% la tariffa da versare al gestore per l’utilizzo della rete. Un risparmio, secondo le sigle sindacali, di "35 milioni di euro nel 2015. Non va pure dimenticato che NTV come altre società operanti nel trasporto ferroviario, godono di facilitazioni tariffarie che gravano invece sulle bollette a carico della collettività. Il resto è cronaca di questi giorni, cioè la super offerta del fondo americano Global Infrastructure Partners conclusa con la cessione che ha fruttato agli azionisti 2,3 miliardi € compresi 400 milioni€ di debiti. La favola a lieto fine per i capitani d’industria è finita nel migliore dei modi, con la privatizzazione degli utili e la socializzazione dei costi della costruzione, manutenzione ed esercizio della rete ad alta velocità a carico dei contribuenti italiani.

clicca per vedere l'intervento di Cicconi https://www.youtube.com/watch?v=UKPbclTz9Ec