Informativa a Montecitorio sul caso Lo Porto. Polemiche in un aula deserta

Se fossimo familiari del cooperante italiano Giovanni Lo Porto saremmo indignati con le istituzioni italiane, non per i presunti ritardi nel divulgare la notizia della morte, ma per quanto è andato in scena nell'aula di Montecitorio. Saremmo inviperiti con la politica italiana più che più che con gli Usa. Se è vero che con il loro incauto uso dei droni a stelle e strisce  tanti lutti innocenti sono stati  causati, dimostrando la falsità della teoria delle operazioni militari chirurgiche, è altrettanto vero che almeno ai fatti sono seguite delle scuse da parte di Obama, mentre nel nostro Paese ne è seguita una ridda di strumentali invasioni di campo politiche che avrebbero avuto, forse, cittadinanza se almeno l'aula di Montecitorio non fosse stata desolatamente semi deserta. In un emiciclo appunto semivuoto - presenti poche decine di deputati con i banchi del governo altrettanto deserti - il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha svolto l'informativa urgente sull'uccisione, per un "errore" durante un blitz antiterrorismo degli Usa, del giovane cooperante italiano. Quelle del titolare della Farnesina sono state parole, che non hanno convinto le opposizioni, da Forza Italia al Movimento Cinque stelle, alla Lega Nord, almeno non hanno convinto i pochi presenti tanto che anche nel 'vuoto' dell'emiciclo non sarebbero mancati attimi di tensione. Una ignobile farsa che ha preso vita quando il deputato pentastellato Angelo Tofalo si è scagliato contro Gentiloni dicendogli: “ammazzate due volte Giovanni". Insomma il grillino si è identificato nel cooperante, nella vittima di una situazione internazionale, non solo più grande di lui, ma perfino più grande dello stesso Gentiloni e probabilmente, ma non diteglielo sennò si deprime, dello stesso Matteo Renzi, al quale in realtà era indirizzata l'obiezione di merito, tanto che lo stesso Tofalo ha poi chiosato: "Cosa è andato a fare da Obama l'altro giorno? Forse a vendere qualche altra arma, a rafforzare questo patto di sangue?". Come da copione Tofalo viene ripreso dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, che lo ha invitato ad adottare "uno stile parlamentare". Ma con toni diversi, anche Forza Italia critica Gentiloni che, osserva Stefania Prestigiacomo, "è stato imbarazzante, non ha detto niente". Quindi rilancia l'interrogativo: "Che tipo di informazioni il governo italiano ha scambiato con la Cia? L'Italia è in grado di pesare qualcosa nelle decisioni militari degli Usa?". Anche per Barbara Saltamartini, della Lega Nord, "Gentiloni non ha riferito nulla di più di quello che abbiamo già letto sui giornali", insomma, "oggi servivano risposte esaustive". E se l'opposizione scopre l'acqua calda, che cioè l'Italia negli ultime vent'anni conta sul panorama internazionale poco nelle decisioni e prende ordini, la maggioranza ovviamente difende l'indifendibile di cui non ha però colpe storiche esclusive. Per il Pd parla Lia Quartapelle, precisando, nel merito dell'episodio, che "i chiarimenti su questa vicenda sono stati tempestivi e spero aiutino a fermare le polemiche". Il tempo intercorso tra l'operazione americana a fine gennaio e il giorno in cui è stata data la notizia dell'uccisione di Lo Porto? "E' stato necessario per le verifiche che devono essere fatte in casi simili", è la risposta della deputata dem. Inoltre Scelta civica, con Mariano Rabino, invita i cinquestelle "a non usare queste occasioni per scatenare populismo e demagogia e fare sceneggiate", perché "questo disonora la Camera e anche la memoria di Giovanni Lo Porto". Forse è vero, non è una questione di calendario o orologio,  ma quello che di più disonora la memoria di Giovanni Lo Porto è quell'aula vuota, in questi casi sarebbe il caso che le istituzioni italiane, e abnche taluni mezzi di stampa,  piuttosto che dimostrare indifferenza e strumentalità, si chiudessero nel mutismo e si limitassero ad inviare una mazzo di fiori, sempre che la diplomazia riesca ad ottenere il ritorno delle spoglie della vittima. Ma in questo in genere di cose siamo bravissimi, il recupero dei corpi è una specialità, quello dei vivi meno. Basta pensare alla fine del povero Calipari. E quanto tutto va bene e ci si riesce c'è sempre qualcuno scontento, che alimenta la polemica di una politica talmente bassa da avere la densità del fango. Chi non ricorda la bagarre sul riscatto pagato per le due ragazze italiane rapite in Siria e le polemiche grette alimentate ad arte per cavalcare le posizioni estreme dell'orda di deficienti che affollano purtroppo blog e pagine dei social network?