Indagini sul sindaco Grillino “abuso d’ufficio” per nomine

Quando si consigliava prudenza al Movimento 5 stelle nell’ergersi giudice assoluto dell’altrui onesta, correttezza e rettitudine, si era visto giusto, perchè il sistema politico e con esso molte amministrazioni è ormai talmente intriso di situazioni maleodoranti che basta accostarsi, anche senza necessariamente, intenti malavitosi che ci si sporca. I sindaci, soprattutto, se non sono esperti navigatori della politica e non solo del web, rischiano di cascarci più o meno consapevolmente. Ovviamente c’è reato e reato, corruzione mazzette ed appalti pilotati sono una cosa, abuso d’ufficio è altro, ma resta un reato. Così il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti indagato per abuso d’ufficio è oggi in bilico anche se è incappato nel reato nel quale è più facile incappare per un amministratore pubblico non necessariamente disonesto. Sotto inchiesta anche un altro membro della giunta 5 stelle emiliana: l’assessore alla cultura Laura Ferraris, originaria di Torino. La notizia riportata con enfasi dalla Gazzetta di Parma ricorda anche che tre membri del Cda del Teatro Regio sono sotto inchiesta: Silvio Grimaldeschi, Marco Alberto Valenti e Giuseppe Albenzio, che si dimise quasi subito, a un mese dopo la nomina. Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza e coordinate dalla procura di Parma, riguardano la nomina del direttore generale Barbara Meo e della sua consulente Barbara Minghetti alla guida del tempio della lirica cittadina, di cui il primo cittadino guida la relativa Fondazione. L’inchiesta nasce dagli esposti del senatore parmigiano Pd Giorgio Pagliari e riguarda il cambio alla guida del Regio. Gli inquirenti vogliono capire se ci siano state o meno presunte interferenze nella procedura di «ricognizione esplorativa» aperta con un avviso pubblico per la scelta di un nuovo direttore generale dopo le dimissioni, nel luglio 2014, dei vecchi amministratori. Arrivarono 30 candidature e ne furono scelte 7 da sottoporre al consiglio d’amministrazione del teatro: nessuna passò la selezione Una settimana dopo la chiusura di quel bando senza esito, il Cda nominò Meo, all’epoca direttrice del Teatro del Carretto di Lucca, e Minghetti nel nuovo ruolo di consulente. Nelle prossime settimane la Procura potrebbe decidere di sentire gli indagati o sentire altre persone informate sui fatti.
«Sono tranquillo. E’ un atto dovuto che rispetto pienamente» la replica di Pizzarotti che spiega: «Era già emerso ci fossero indagini in corso. Il mio impegno continua senza esitazione». È il secondo sindaco grillino a finire nel mirino della magistratura. Pochi giorni fa era finito nei guai Filippo Nogarin per il fallimento della azienda dei rifiuti di Livorno. “Oggi sul quotidiano locale è uscita la notizia di una indagine nei miei confronti, e da lì su tutti i giornali nazionali. Era già emerso ci fossero indagini in corso, rispetto alla notizia di mesi fa che qui sotto vi riporto. Sono tranquillo, perché è un atto dovuto a seguito degli esposti del Partito Democratico. Sarà utile per chiarire la vicenda, con la Procura avremo il consueto atteggiamento collaborativo. Dico sin d'ora che non entrerò nella polemica politica dei botta e risposta, non utile a chiarire ma solo a confondere i cittadini e allontanarli dalla politica. Andiamo avanti, il mio impegno continua senza esitazione”.

L'ABUSO D'UFFICIO
L'abuso d'ufficio è un reato previsto dall'art. 323 del codice penale italiano. Si ha il reato di abuso d'ufficio quando un pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, nell'esercizio delle sue funzioni produce un danno o un vantaggio patrimoniale che è in contrasto con le norme di legge o di regolamento. Il bene giuridico tutelato è il buon andamento e l'imparzialità della Pubblica amministrazione, oltre alla trasparenza dell'azione amministrativa. Il reato di abuso d’ufficio è punito penalmente con la reclusione da uno a quattro anni. L'elemento soggettivo richiesto è oggi il dolo intenzionale. Il vantaggio deve essere "patrimoniale" ciò esclude che la realizzazione della fattispecie possa aversi anche per un vantaggio non patrimoniale. Il vantaggio patrimoniale è rappresentato da qualsiasi vantaggio suscettibile di valutazione economica come l'attribuzione di un posto di lavoro; il danno, invece, è definito come ingiusto questo vuol dire che ricomprende tanto il danno patrimoniale tanto quello non patrimoniale.