Indagata la candidata del Pd per le regionali in Liguria. Contestazioni alla Paita per l’alluvione del 2014

Non c'è pace per le candidature Pd il Liguria per le prossime regionali. Dopo le vicende relative alle primarie arriva un brutto colpo per Raffaella Paita, assessore Pd alle infrastrutture e alla protezione civile candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Liguria: la Procura ha indagato Paita per concorso in omicidio colposo e disastro colposo in riferimento all’ultima alluvione di Genova avvenuta il 9 e 10 ottobre dello scorso anno. La notizia lanciata nel pomeriggio dal sito del quotidiano genovese Secolo XIX è stata confermata da altre fonti locali. Le contestazioni riguardano la mancata allerta, disposizione che dipendeva dalla Regione e in particolare dall’assessorato alla Protezione civile (di cui la Paita faceva parte), e che non è stata data nonostante previsioni meteo che facevano presagire fortissime precipitazioni. Paita è accusata quindi come accennato di concorso in omicidio colposo e disastro colposo. Come è noto il torrente Bisagno esondò nella notte provocando ingentissimi danni e una vittima, l’ex infermiere Antonio Campanella travolto dall’onda di fango. I pubblici ministeri Gabriella Dotto e Patrizia Ciccarese titolari dell'indagine stanno indagando sul mancato allarme meteo di quella notte: alle 18 l’Arpal, l’agenzia regionale per l’Ambiente aveva diramato un bollettino rassicurante pur prevedendo forti piogge, previsione che non fu cambiata se non a disastro avvenuto. Il problema che nessuno era presente nella sede della Protezione Civile della Regione quando il Bisagno uscì dagli argini e lo stesso funzionario responsabile Stefano Vergante si trovava a casa. Paita, ascoltata dalla Procura nei mesi scorsi, ha sostenuto di essere sempre stata, tutta la notte, nella centrale operativa. Soltanto martedì scorso Matteo Renzi in visita a Genova per inaugurare la riapertura del cantiere per la messa in sicurezza del Bisagno, ha dichiarato il suo «totale sostegno» alla Paita.