In Germania introdotto il “terzo sesso” nei registri delle nascite 

“Il 2019 si aprirà con un cambiamento radicale in materia di diritti LGBT e di diritti della persona. La settimana scorsa il Bundestag ha infatti deciso che nei registri delle nascite sarà aggiunta una nuova opzione per indicare il genere: accanto a “männlich” (uomo), “weiblich” (donna) e “ohne Angaben” (non indicato), comparirà la nuova opzione “divers” oppure “inter””. A scriverne per Il Mitte, quotidiano online diretto a Berlino da Lucia Conti, è Sara Bolognini.
“Questa nuova opzione vuole fare giustizia alle persone intersessuali, il cui corpo ha caratteristiche sia maschili che femminili. La modifica della legge approvata dalla Corte Costituzionale, inoltre, prevede anche che l’opzione scelta nei registri si possa cambiare, qualora ci si renda conto, a distanza di anni, che la scelta effettuata alla nascita non è conforme alla realtà psicologica della persona coinvolta. In futuro sarà anche possibile cambiare il proprio nome.
Entrambe le modifiche, tuttavia, dovranno essere supportate da un certificato medico.
La Lesben und Schwulenverband (Associazione per Lesbiche e Gay) ha sollevato alcune critiche, in particolare per quanto riguarda la necessità della certificazione del medico per riattribuirsi un diverso genere e adottare un nuovo nome. Anche il partito dei Verdi sembra appoggiare questo rilievo.
La novità è comunque un nuovo passo avanti per la Germania. La Corte Costituzionale federale aveva infatti già deciso, nell’autunno 2017, che l’opzione binaria per la scelta del genere andava contro i diritti della persona”. Anche in Olanda si  andati sulla medesima strada. In realtà quindi la decisione tedesca non è unica nel panorama europeo, ad esempio anche la Corte costituzionale austriaca pochi mesi fa ha dato luce verde alla registrazione del terzo sesso sui documenti e i certificati ufficiali. L'alta corte ha riconosciuto "il diritto all'identità di genere individuale", in accordo con l'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Secondo il parere dei giudici, quindi, la legge dovrà ammettere un genere sessuale alternativo al genere maschile e femminile.

La Corte ha quindi invocato la Convenzione europea dei diritti umani per esigere dal legislatore l'introduzione del concetto di "diverso", "inter" o "altro" nello stato civile.