Immigrati, in Germania spunta il “galateo” per i profughi, regole di comportamento stampate dai Comuni, ed è polemica

Scrivere un galateo per gli immigrati? Forse questa è un’idea che potrebbe venire solo ai tedeschi che credono alla parola scritta e al rispetto delle regole. Lo racconta un articolo del quotidiano online berlinese “il Deutsch-Italia” che spiega come in molti comuni tedeschi davanti all’invasione dei profughi, siano stati stampati e distribuiti manuali di comportamento in cui si spiega ai nuovi venuti come ci si debba comportare in casa altrui. Un’iniziativa che ha suscitato reazioni opposte, spiega il magazine italo-tedesco, consenso o aperto dileggio. Uno scherzo d’aprile? Si chiede qualcuno. Altri si indignano: i fuggiaschi alla ricerca di asilo, o di un lavoro, vengono da paesi civili. Voler insegnare loro l’educazione tradirebbe un latente razzismo.
Dipende, spiega Roberto Giardina, dal 1986 in Germania, è corrispondente per il QN e Italia Oggi. “Chi viene da fuori non sempre può intuire le usanze locali, giuste o esagerate che siano. Quando arrivai per la prima volta in Germania, ad Amburgo, mia figlia aveva quattro anni, e la portai a vedere un film di Walt Disney. Ma allo spettacolo delle venti. La maschera, una signora di una certa età, mi fece capire che stavo sbagliando. Il mio tedesco non era all’altezza, e lei saggiamente lasciò perdere. Dopo, scoprii che ad Amburgo i bambini non sono ammessi in sala dopo le 18. Oggi le cose sono cambiate. Il consolato della civile Danimarca distribuiva ai danesi in trasferta in Germania, poche pagine con le istruzioni, da come trovare un medico a come attraversare la strada. E nessuno si offendeva. Agli italiani non si pensava: e non tutti capivano che nel quartiere del peccato, a Sankt Pauli, tutto era permesso, ma bastava attraversare una strada e fischiare dietro a una bella ragazza era vietato, e si potevano passare dei guai.
Così, il paese di Hardheim, 4.600 abitanti, ha distribuito al migliaio di nuovi venuti un quadernetto con alcune regole, stilate tuttavia con uno stile vagamente arrogante: “La Germania è un paese pulito, e pulito deve rimanere”. Oppure: “Qui, al supermarkt, prima si paga e poi si aprono le confezioni”. E via di questo passo. Il sindaco si è attirato più di una critica, ma risponde: nelle nostre case, all’ingresso sono appese le regole del condominio, e nessun inquilino si offende. Nella vicina Brema non si è d’accordo.
Il portavoce del senato cittadino commenta: “I profughi sono civili, e hanno le loro regole di comportamento valide e da rispettare come le nostre”. A Berlino ci si vuole limitare a un foglietto con le istruzioni su dove e come trovare assistenza, e come reagire in situazioni d’emergenza. Servirebbero anche ai turisti europei: chi può immaginare che, se ci si sente male, è preferibile chiamare i pompieri che giungono prima con le loro ambulanze? Il vicecancelliere, il socialdemocratico Sigmar Gabriel, è favorevole a distribuire la costituzione tedesca in arabo. La città di Celle in bassa Sassonia lo ha già fatto: non solo in arabo, anche in turco, e in inglese e francese. Il borgomastro di Celle, Ulrich Mende, compagno di partito di Gabriel, trova però esagerato distribuire un galateo: “Non dobbiamo accogliere i nostri ospiti con il dito alzato”. La vice leader della Cdu, Julia Klöckner, è più severa: un elenco di regole da rispettare è indispensabile per i fuggiaschi. Ed è favorevole a introdurre per legge l’obbligo di integrarsi: “Questo non ha niente a che vedere con destra o sinistra”. D’accordo il compagno di partito Aloysius Söhngen, capo dell’associazione dei comuni della Renania Palatinato: “Manuali di comportamento che spieghino anche che in Germania esiste la libertà di culto e la parità tra uomo e donna, sarebbero opportuni”. In Turingia, nella ex Germania Est, manuali vengono già distribuiti: sono utili, e non hanno nulla a che vedere con razzismo e discriminazione, sostengono le autorità. La rispettabile e storica casa editrice Herder sta per pubblicare un libro in tedesco e arabo, dal titolo Erste Information für Flüchtlinge, prima informazione per fuggiaschi, con notizie sul diritto d’asilo, sulla religione, per finire al cibo. Serve a chi arriva, ma anche a chi accoglie per capire e per rispettare i profughi.