Il mercato del lusso nel mondo è cresciuto del 4% nel 2019

Nonostante le turbolenze geopolitiche, i dazi veri o minacciati, la crisi per interi settori ed aree geografiche il settore del lusso non solo non è in crisi ma è cresciuto del 4% a tassi costanti nel 2019. Un mercato che vale globalmente  miliardi di euro. I dati sono quelli della 18esima edizione dell’Altagamma 2019 Worldwide Luxury Market Monitor, realizzato da Bain & Company in collaborazione con Altagamma, la Fondazione che riunisce le imprese dell’alta industria culturale e creativa italiana.  A guidare la maggior parte della crescita del mercato del lusso è l’Asia. Nel 2019, dice l’Osservatorio, il mercato è cresciuto del 26% a tassi costanti. I consumatori cinesi sono responsabili del 90% della crescita reale del mercato nel 2019, raggiungendo il 35% del valore dei beni di lusso.  L’Europa ha visto una lenta crescita dell’1% a tassi costanti, con il mercato che ha raggiunto gli 88 miliardi di euro. Spagna e Regno Unito sono tra i paesi con le performance migliori, spinti rispettivamente dal turismo e dalla debolezza della sterlina.  Globalmente, il canale online continua a guadagnare terreno e ora rappresenta il 12% del mercato dei beni di lusso per la persona, con i consumatori sempre più influenzati e abilitati dai canali digitali, anche per gli acquisti offline. La ricerca mette in luce anche i desideri dei consumatori del lusso di domani. I Millennial (o Generazione Y, nati tra il 1980 e il 1995) quest’anno sono stati assidui consumatori di beni di lusso visto che pesano per il 35% dei consumi e potrebbero raggiungere il 45% per il 2025. Ma è l’ancor più giovane Generazione Z che è pronta a ridisegnare il settore ed entro il 2035 potrebbe rappresentare il 40% del mercato, con comportamenti di acquisto che li differenziano sostanzialmente dalle generazioni precedenti. “I consumatori della Gen Z sono la nuova frontiera del mercato del lusso di domani e rappresentano già una parte crescente dei consumi nei mercati asiatici” – afferma Federica Levato, Partner di Bain & Company e co-autrice dello studio – “Essi vedono sé stessi come attori centrali nei processi creativi e nel dialogo con le marche del lusso e si stanno affidando ai prodotti, ai negozi e alle interazioni fisiche per una vera connessione e coinvolgimento emotivo con tali brand”.