Il mercato del lavoro dopo la laurea a Trieste

Il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea ha presentato giovedi 16 aprile, durante una Conferenza stampa all’Università Milano Bicocca il XVII Rapporto 2015 AlmaLaurea sulla Condizione Occupazionale dei laureati italiani.

L’indagine ha riguardato complessivamente 5.693 laureati dell’Università di Trieste, alla prova sul mercato del lavoro.

L’indagine ha coinvolto, con un tasso di risposta dell’85%, 1.775 laureati triennali e 999 laureati magistrali biennali usciti dall’Università di Trieste nel 2013 e intervistati dopo un anno, ovvero nel 2014.

Il tasso di occupazione dei neolaureati triennali è pari al 42%, un valore lievemente superiore alla media nazionale (41%). Tra gli occupati triennali dell’Università di Trieste, il 27% è dedito esclusivamente al lavoro, mentre il 15% coniuga la laurea magistrale con il lavoro.
Chi continua gli studi con la laurea magistrale è circa il 60% (la media nazionale è del 54%): il 45% è impegnato esclusivamente nella laurea magistrale, mentre, come si è detto, il 15% studia e lavora. Il 9%, non lavorando e non essendo iscritto alla laurea magistrale, si dichiara alla ricerca di lavoro.

A dodici mesi dalla conclusione degli studi, risulta occupato il 60% dei laureati, un valore superiore alla media nazionale del 56%. Il 17% dei laureati continua la formazione (a livello nazionale è il 14%). Chi cerca lavoro è il 23% dei laureati magistrali di Trieste, meno del totale dei laureati che è il 30,5%.

A un anno dalla laurea, il lavoro è stabile per 30 laureati occupati su cento di Trieste, la media nazionale è del 34%. La precarietà riguarda il 69% del collettivo (prevalgono i contratti a tempo determinato; mentre i senza contratto sono il 5%).
Il guadagno è 1.044 euro mensili netti, contro i 1.065 del complesso dei laureati magistrali. Dati non certo incoraggianti, almeno in termini economici. Le cifre tendono ad aumentare nel tempo: i laureati biennali magistrali di Trieste del 2009, intervistati a cinque anni dal titolo, dichiarano un tasso di occupazione dell81%, valore identico alla media nazionale. L’8% risulta ancora impegnato nella formazione (è il 6,5% a livello nazionale). Chi cerca lavoro è l’11% contro il 12% del complesso dei laureati. La quota di occupati stabili cresce apprezzabilmente tra uno e cinque anni dal titolo, raggiungendo il 71% degli occupati (è il 70% a livello nazionale).
Le retribuzioni nominali arrivano, a cinque anni, a 1.424 euro mensili netti (sono 1.356 euro a livello nazionale).