Il Kurdistan manda il conto agli Usa e chiede l’agognata indipendenza

La notizia sta passando in sordina, perché è una di quelle scomode. Eppure potrebbe avere conseguenze notevoli nella stabilizzazione o ulteriore destabilizzazione  dell'area medio orientale e di Paesi in precario equilibrio. Parliamo della zona fra le più calde del mondo, quel triangolo Turchia, Siria e Iraq dove si stanno svolgendo scontri armati pesantissimi, una guerra civile "multipla"  e dove sta proliferando il Califfato nero di Al Bagdadi. Come è ormai noto sulle questioni sul tappeto c'è anche la vicenda del popolo Curdo, questione in genere indigesta a tutti, soprattutto alla Turchia, storica alleata Nato  che vede come fumo negli occhi l'autonomia del popolo Curdo.  Però nella fase più cruenta del conflitto con l'Isis l'esercito Curdo, i mitici peshmerga, è stato un vero e proprio baluardo contro l'avanzata dei tagliagole con le bandiere nere. Ovviamente è giunto il momento per i Curdi di fare cassa, di sventolare il conto all'Occidente. Così il presidente del Kurdistan autonomo iracheno, Masoud Barzani, discuterà dell’indipendenza della regione con i vertici politici statunitensi nel corso della sua prossima visita in Usa.

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