Il genio è messo in mostra

95949Le mostre di primavera offrono un'esposizione senza precedenti su Leonardo da Vinci, in programma fino a luglio a Palazzo Reale.

 

Mai prestiti così importanti si sono visti in Italia; stiamo parlando delle gentili concessioni per la mostra su Leonardo da Vinci allestita a Palazzo Reale a Milano. Oltre 200 opere da tutto il mondo, tre dipinti dal Louvre e ben 30 disegni dalla Royal Collection della regina Elisabetta II. Prestiti dagli Uffizi, dall'Ambrosiana, dall'Accademia di Venezia (l'Uomo vitruviano, che resta per ragioni conservative solo un mese), dalla Galleria Nazionale delle Marche. Insomma: si tratta di un evento che supera i 4 milioni di euro e con le prenotazioni già da record.
Con il titolo, "Leonardo 1452-1519. Il disegno del mondo” (fino al 19 luglio), l'evento racconta il più grande genio della storia con un allestimento sobrio, che mette in luce non uno spirito “innovatore”, quanto piuttosto “rinnovatore”, una mente capace di fare buon uso delle esperienze del passato e dei mezzi dati dalla natura, dimostrando che il vero talento non è inventare, creare, nell'ambizioso tentativo di elevarsi a Dio, ma saper fare “uso” intelligente di ciò che è già stato “inventato”. Di ciò che è stato “dato”. 95952
Ed è così che Leonardo ha saputo trasformare in realtà il sogno e l'utopia.
Curato da Pietro C. Marani e da Maria Teresa Fiorio, tra i maggiori studiosi del genio rinascimentale, l'evento è il risultato di cinque anni di lavoro, viaggi nei musei di tutto il mondo, incontri e confronti. Unico rammarico e grande assente all'esposizione, è la Gioconda, prestito impossibile e fuori discussione per il Museo del Louvre. Ma ci si potrà consolare ammirando La Belle Ferronière, l’Annunciazione e il San Giovanni Battista. Di alcune significative opere, come la Leda Spiridion, è possibile anche osservare accanto alla tela gli studi preparatori, mostrando come Leonardo attinse dal repertorio iconografico antico “migliorandolo” con le sue conoscenze anatomiche e psicologiche, così come gli insegnò il Verrocchio. 95950
Al centro della mostra c'è l'esperienza di Leonardo a Milano, dove soggiornò per oltre un ventennio alla corte di Ludovico il Moro lasciando un'impronta indelebile nell’urbanistica della città.
Un'intera sezione, inoltre, è dedicata ai monumenti equestri, una vera ossessione per gli artisti del Rinascimento e i numerosi studi esposti, i bronzi a fusione e i disegni, lo dimostrano ampiamente.
L'ultima sezione dell'esposizione illustra l’influenza di Leonardo sui suoi allievi e su coloro che contribuirno a rafforzare e consegnare alla storia il suo mito. Fra questi: Marco d'Oggiono a Francesco Galli detto Napoletano, Giampietrino al Boltraffio e Solario.