Il Corriere Mercantile di Genova chiude nell’indifferenza generale: domani lunedì l’ultimo numero in edicola

Ancora una testata muore e ancora una volta la democrazia si indebolisce. Quello che è grave e che della chiusura di giornali e mezzi di informazione sembra non si interessi nessuno. Al massimo qualche comunicato di solidarietà e qualche vana promessa d'appoggio da una politica che preferisce evidentemente la concentrazione dell'informazione in poche mani, meno bavagli da imporre. Poco importa se il giornale, la televisione o la radio che muore  sia piccola o grande, nazionale o locale, "storica" testata  o un più giovane e coraggioso tentativo di rompere il monopolio delle notizie, poco  importa se nuovi disoccupati si accodano in liste praticamente senza speranza. La questione non è nell'agenda della politica, locale o nazionale che sia. Del resto i giornalisti, soprattutto quelli che non si comportano come maggiordomi dei poteri sono antipatici, con quella lro presunzione di dare notizia e informazioni  senza guinzaglio. Così anche Genova perde un pezzo della sua storia, infatti l’assemblea dei soci della Cooperativa Giornalisti e Poligrafici di Genova che edita il ‘Corriere Mercantile‘ e la ‘Gazzetta del Lunedì‘ ha deliberato all’unanimità la cessazione delle pubblicazioni a partire da domani 27 luglio. Lo ha comunicato il Comitato di Redazione. L’ultimo numero in edicola sarà la “Gazzetta del Lunedì” del 27 luglio appunto. “Finisce così la storia di un giornale iniziata nel 1824 e proseguita dal 1978, dopo il fallimento Fassio, con la coraggiosa fondazione di una cooperativa che fino a oggi ha unito giornalisti e poligrafici, firmando un giornale libero dal peso di un editore esterno”, scrive il cdr. “A questa dolorosa decisione i soci giornalisti e poligrafici sono giunti dopo un anno e mezzo di crisi economica”, sottolinea il comitato di redazione. “Quindici giornalisti, tre poligrafici, due amministrativi sono gli ultimi eredi di una lunga tradizione, a cui vanno aggiunti i fotografi, i collaboratori, i centralinisti, i colleghi giornalisti che hanno da poco lasciato l’azienda in crisi. Tanti posti di lavoro che vengono a mancare insieme ai due giornali di Genova”, conclude il comitato di redazione. La crisi del ‘Corriere Mercantile’ si legge in una nota dell'Ansa, si era acuita dopo l’accordo che aveva portato al ‘matrimonio’ tra ‘La Stampa’ e ‘Il Secolo XIX’. Il quotidiano di Torino, prima di questo accordo, usciva invece  insieme a ‘Corriere Mercantile e ‘Gazzetta del Lunedì’. Dopo l’unione tra le società editoria della Stampa e del Secolo XIX, il Corriere Mercantile aveva deciso di andare in edicola al prezzo di un euro con la sola cronaca locale. Nei giorni scorsi, nel tentativo di sollecitare possibili investitori, il quotidiano era uscito con la prima pagina bianca e il titolo ‘Così muore un giornale’. Il direttore e presidente della cooperativa, Mimmo Angeli, aveva scritto sottolineato le responsabilità dello Stato per i tagli all’editoria e l’indifferenza della città “che si appresta a perdere il suo giornale senza uno squillo di solidarietà o protesta”.