“Il Coronavirus è una pandemia”: arrivato il “timbro” dell’Organizzazione mondiale della sanità. Ma morti e contagiati l’avevano già capito

Il commissario per l'emergenza Angelo Borrelli ha fornito i dati sul coronavirus in Italia nella consueta conferenza stampa alla Protezione civile. Sono 10.590 i casi positivi in tutto, 1.045 le persone guarite, 41 in più di ieri. La Protezione civile ha registrato 196 decessi nelle ultime 24 ore, portando il totale delle morti a 827. Borrelli poi ha raccomandato ai cittadini di "uscire per lo stretto necessario e indispensabile. Anche chi va a piedi deve portate l'autocertificazione". Intanto dall'Organizzazione mondiale della sanità arriva la conferma: "Abbiamo valutato che il Covid19 può essere definito come una pandemia". Così il direttore generale dell'Organizzazione, Tedros Adhanom Ghebreyesus. "Siamo grati per le misure adottate da Italia, Iran e Corea per rallentare il virus e controllare le loro epidemie". "Sappiamo che queste misure stanno mettendo a dura prova le società e le economie, proprio come è successo in Cina", ha affermato poi Ghebreyesus. "Nei giorni e nelle settimane a venire prevediamo un aumento del numero di casi, del numero di morti e del numero di Paesi colpiti", ha detto ancora il numero uno dell'Oms.

Di questo si stanno rendendo conto anche le opulente democrazie europee. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha riferito destando non poco clamore in patria che, secondo le stime fatte dagli esperti, l'epidemia di coronavirus potrebbe colpire fino al 70% della popolazione tedesca. "La popolazione non è ancora immune al virus, finora non ci sono vaccini né terapie, un'alta percentuale - dicono gli esperti tra il 60 e il 70% - della popolazione sarà infettata", ha spigato la cancelliera in conferenza stampa a Berlino sottolineando che la priorità è quella di rallentare la diffusione dell'epidemia. "Tutte le misure che stiamo prendendo sono della massima importanza perché ci stanno dando del tempo in più", ha aggiunto Merkel che ha affermato; "Non possiamo dire all'Italia di non investire sul suo sistema sanitario", sottolineando che durante la videoconferenza di ieri tra i capi di Stato e di governo dell'Ue si è concordata la flessibilità sia sugli aiuti di Stato che sul patto di stabilità e crescita nell'eurozona.