Il Comune di Roma non verrà sciolto, ma a Marino viene imposto un “tutor”

Niente scioglimento per mafia, ma una serie di atti per “mettere in sicurezza” il Campidoglio e il Giubileo prossimo venturo. Insomma il Comune di Roma non sarà sciolto per mafia, ma ci sarà un "supporto" amministrativo da parte del ministero dell’Interno, una sorta di tutoraggio  “per correggere tempestivamente la rotta ed estirpare quegli elementi che possano continuare a rendere negativa la gestione amministrativa” della città: lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano al termine del Consiglio dei ministri. “Dalle risultanze della commissione di accesso sono emersi gravi vizi legittimità e procedurali che richiedono interventi correttivi” ha affermato Alfano, pur sottolineando come tuttavia il governo non abbia “ritenuto sussistere i presupposti per lo scioglimento”. Le decisioni del Consiglio dei ministri sono state annunciate in conferenza stampa dal ministro degli Interni Angelino Alfano e dal sottosegretario Claudio De Vincenti, ma politicamente l'atto più pesante è quello che vede l'affiancamento anti corruzione al sindaco Ignazio Marino del prefetto Franco Gabrielli che dovrà appunto curare il risanamento dei settori dell'amministrazione "risultati più compromessi" dall'inchiesta denominata Mafia Capitale. Non è proprio un commissariamento, ma ci somiglia molto, anche se il sottosegretario alla presidenza del Consiglio De Vincenti ha cercato di minimizzare raccontando che “non c'è nessun commissariamento, ma un ruolo di raccordo del prefetto di Roma analogo a quello esercitato da quello di Milano con riferimento all'Expo”. L'altro segnale politico del disagio che provoca la situazione di Roma è stato il fatto che il premier Matteo Renzi non si è presentato all’incontro coi giornalisti, forse per evitare le inevitabili domande sulla posizione del sindaco Ignazio Marino e le polemiche sulle sue interminabili vacanze ai Caraibi.
L'orma iper-contestato dalle opposizioni titolare del Viminale Alfano ha argomentato una delle decisioni prese per mettere in sicurezza la Capitale: “Ho chiesto lo scioglimento del municipio di Ostia. E intendo incaricare il prefetto di Roma, insieme con il sindaco, di indicare gli interventi da fare su alcuni dipartimenti, atti e procedimenti. Otto gli ambiti su cui lavorare: indirizzo su verde, immigrazione, campi nomadi, servizi e fornitura, albo ditte fiduciarie, monitoraggio centrale unica acquisti, più controlli interni, revisione contratti servizio specie con Ama”. In particolare per il X Municipio ci sarà una commissione composta dal prefetto Domenico Vulpiani, dal viceprefetto Rosalba Scialla e da Maurizio Alicandro. Da parte sua il sottosegretario alla presidenza del Consiglio De Vincenti è entrato nel merito del Giubileo: “Abbiamo varato una delibera che consente riduzione tempi a procedura ad evidenza pubblica. Nessuna deroga su procedure, solo la possibilità che le opere si facciano in tempo. Abbiamo adottato un modello simile ad Expo di Milano, con controllo dell’autorità anticorruzione. Soldi vengono da bilancio del Comune e della gestione commissariale sul debito. Governo ritiene che Roma ce la possa fare e ce la farà”.
La prossima settimana, ha annunciato infine DFe Vincenti - si terrà una riunione con Comune e Ministero Economia e Finanza “per capire quali sono gli spazi di bilancio per gestire meglio i lavori”. Le opere sono finanziate con “risorse già stanziate nel Bilancio del Comune di Roma e nel piano di rientro di Roma Capitale”.