I rapporti con la Libia, tra il petrolio ed i macchinari, c’è di mezzo l’Isis

petrolLa situazione della vicina Libia, per decenni sotto il ferreo controllo del generale Gheddafi e oggi allo sbando e sotto l'influenza crescente dell'Isis, risulta ogni giorno più preoccupante, vista la vicinanza con le coste italiane. Al di là dei possibili aspetti politici e, purtroppo, anche militari, i possibili sviluppi possono avere anche significativi risvolti di natura strettamente economica.

Fino al 2012, anno seguente la caduta del regime di Gheddafi, il saldo commerciale era decisamente negativo (– 10,5 miliardi di euro); dovuto principalmente alle importazioni massive di petrolio dal paese arabo. Negli anni successivi questi traffici si sono drasticamente ridotti, fino ad arrivare all'anno scorso con un saldo commerciale negativo di "soli" 1,32 miliardi. E' quanto comunica la Cgia di Mestre, la quale precisa che tale saldo negativo risulta dalla differenza tra il valore delle esportazioni dalla Libia, pari a poco più di 1,7 miliardi di euro, e dalle importazioni realizzate dalle imprese italiane verso il Paese libico, pari a 3 miliardi di euro.

Da un punto di vista merceologico, dalla Libia importiamo petrolio e gas (pari, nei primi 9 mesi del 2014, all’89% del totale delle importazioni) ed esportiamo prodotti petroliferi raffinati (pari al 56% del totale dell’export). Le altre voci significative che caratterizzano le nostre vendite nel paese libico sono i macchinari (circa 173 milioni di euro) e gli apparecchi elettrici (poco più di 125 milioni di euro).

A livello regionale, sono la Sicilia e la Sardegna le Regioni italiane più interessate dai rapporti economici con la Libia. Nei primi 9 mesi del 2014 (i dati più aggiornati disponibili, ndr), il saldo commerciale della Sardegna si è chiuso a -623,9 miliardi di euro, mentre quello della Sicilia è stato pari a + 494,9 miliardi di euro.

Discorso molto diverso a livello di Triveneto, come precisa lo stesso segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi: "A esclusione di Venezia, he riceve soprattutto prodotti petroliferi, le importazioni sono pressoché pari a zero, mentre Vicenza, Padova, Verona e Bolzano fanno la parte del leone nelle esportazioni". Nei primi 9 mesi dell'anno scorso, Vicenza ha registrato un saldo commerciale di 26,3 milioni di euro, Padova   24,7 milioni di euro, mentre Verona e Bolzano hanno segnato un saldo pari a 23,9 milioni di euro. I distretti industriali del Nordest esportano in Libia soprattutto macchinari  (pari a quasi il 30% del totale delle esportazioni), gli apparecchi elettrici (circa il 20%) e, infine, gli alimentari (circa l’8%).