I mercati finanziari confermano la loro pericolosa dipendenza dalle banche centrali

Nel caso qualcuno avesse dei dubbi sul livello di dipendenza delle Borse dalle Banche centrali, oggi non ce ne possono essere più... Appena il presidente della Bce, Mario Draghi, ha annunciato la possibilità (nulla di più) di un ulteriore intensificazione della politica di sostegno, dunque, l'ennesima pioggia di liquidità gratis sui mercati finanziari, questi ultimi hanno iniziato a stappare le bottiglie e a festeggiare con rialzi consistenti. Un contributo in tal senso è giunto da un parziale rasserenamento della situazione greca.

Riguardo al primo evento, il membro del Comitato esecutivo della Bce, Benoit Coeure, ha infatti affermato che la Bce anticiperà a maggio e a giugno parte degli acquisti previsti per l'estate nell'ambito del programma di quantitative easing a causa della minore liquidità sui mercati prevista per i mesi estivi. "Gli investitori hanno letto positivamente le dichiarazioni in quanto mostrano l'impegno della Bce a procedere con il quantitative easing", ha commentato un esperto.

Da un altro punto di vista, il messaggio che giunge dai mercati è molto meno positivo, in quanto denota una forte dipendenza da parte degli operatori verso le decisioni delle banche centrali di iniettare in continuazione liquidità a basso prezzo. Dopo che la Fed americana ha terminato il suo compito, la Bce europea ha preso il suo posto continuando a pompare miliardi di euro in una sorta di buco nero sempre più avido e ingordo.

La inquietante domanda che sorge: quale sarà la reazione dei mercati quando anche la Bce esaurirà il suo compito (o i suoi fondi?). L'immagine che viene in mente è quella di un drogato a cui viene tolta all'improvviso la sostanza da cui dipende e per cui non ha fatto nulla per tentare di disintossicarsi gradualmente. Un malato che oggi festeggia perchè ha avuto la promessa di una dose extra giornaliera, ma che domani potrebbe piangere per il motivo opposto.

Allora saranno dolori. (G.S.)