I giovani? Tutti a zappare la terra

PremioCarloScarpa_OsmaceBrezani_01Legambiente di Udine organizza un simposio dal titolo: "ritorno alla terra", allo scopo di riflettere sul crescente aumento di giovani agricoltori.

Delusi dall’Università, delusi dal mondo del lavoro, delusi dalle scarse opportunità di inserimento sociale, sono sempre più numerosi i giovani che decidono di dedicarsi all’agricoltura. Ma nella maggior parte dei casi, contrariamente a quanto si voglia far credere, è una scelta obbligata, un tentativo di fare di necessità virtù. Nell’ultimo anno, infatti, le imprese agricole guidate da giovani al di sotto dei 35 anni, sono aumentate del 4% e gli imprenditori “in erba” sono nel 30% dei casi laureati. Stando a queste nuove tendenze, dunque, risulta che in Italia, Paese che più di tutti non è in grado di offrire lavoro, il settore agricolo sembra essere tra i pochissimi a registrare una crescita e un aumento del Pil pari, secondo l’Istat, all’1,1%.
L’ottimismo in mezzo ai campi cresce e, sempre secondo l’Istat, si stima che nei prossimi tre anni ci saranno cento mila nuovi posti di lavoro nel settore primario.
Ma tanto ottimismo dovrebbe essere messo a freno. E’ vero che il lavoro manca, mentre la terra c’è; ed è anche vero che il richiamo alle origini, in epoca di crisi valoriale, è sempre molto forte, ma troppo spesso i mestieri per “tirare a campare” sono improvvisati, e lasciano il tempo che trovano. Esempio di questo è l’ondata di bar e osterie aperte da giovani convinti di potercela fare con facilità. Ma la presunzione d’aver scoperto l’acqua calda li ha portati a chiudere in fretta le saracinesche.
Il lavoro della terra è particolarmente duro e logorante, è una cultura secolare tramandata di padre in figlio e richiede ascolto, pazienza, osservazione e un impegno costante che, lo stile di vita “veloce”, del “qui e ora” e del “tutto subito” che ha forgiato le nuove generazioni, non lascia certo ben sperare. E scettici lasciano anche le scelte ideologiche nell’uso della terra di chi, privo di esperienza perché figlio di un’Italia prevalentemente operaia e impiegatizia, spesso impone. E poco aiuta il trasformare in moda e tendenza i buoni propositi, come nel caso della “Green economy”.
Siamo dell’avviso che se le regole di produzione devono cambiare, devono essere prese decisioni serie e concrete a livello legislativo europeo, perché la grande produzione, l’industria alimentare e la scandalosa gestione della stessa, che impone latte in polvere per i formaggi, omologato come i mangimi per il bestiame, macinerà puntualmente ogni piccola e familiare iniziativa tutta bio. In una società di squali e criminali, ben vengano gli “orti felici”, ma con la consapevolezza che a piangere saranno i registratori di cassa. Enfatizzare in modo romantico queste nuove tendenze, dunque, è ipocrita.
Ma è anche vero che qualcuno deve dare il buon esempio e magari chissà, nel giro di poco tempo sarà possibile creare un vero e proprio movimento che, alzando la voce, riuscirà ad ottenere lo spazio per una catena alimentare più genuina e tradizionale. E alla portata di tutti.
Di tutto questo e altro ancora, sarà possibile discuterne al Circolo Legambiente di Udine che, assieme al Circolo "Nuovi Orizzonti" e il Distretto soci Coop di Udine, organizza un incontro dal titolo "Il ritorno alla terra" all’interno dell’evento “CulturAmbiente in festa 2015”.
I relatori che approfondiranno queste nuove tendenze, saranno così in simposio domenica 20 settembre a Nuovi Orizzonti in via Brescia, 3 ai Rizzi, a partire dalle 10. E il tentativo sarà quello di trovare nuove e concrete opportunità per l’agricoltura, l’ambiente ma, soprattutto per i giovani. La coltivazione della terra da parte delle nuove generazioni, inoltre, per Legambiente può essere un'occasione e uno stimolo a produrre alimenti con metodi biologici e a dar vita ad una reddituale filiera agroalimentare.
L'incontro si propone poi di far conoscere alcune realtà, di particolare interesse, già presenti e attive sul territorio friulano.
Alle 10 si inizierà con i saluti di Riccardo Castellani, del Direttivo del Circolo Legambiente di Udine, agricoltore e Cristiano Shaurli, assessore regionale Risorse Agricole e Forestali - Friuli V.G.
I temi a seguire saranno: "Green Economy ed Economia sostenibile: il ruolo dell'agricoltura multifunzionale", a cura di Stefania Troiano - Università di Udine.
"La tradizione rurale della città di Udine", a cura di Bruno Grizzaffi, Ufficio Agenda 21 del Comune di Udine.
Seguiranno la segnalazione di attività interessanti presenti sul territorio:
Luca Postregna, sindaco di Stregna, presenterà "L’associazione fondiaria Valle dell’Erbezzo"; Luca Tosolini ¬ "Il circuito wwoofing" e il sito "Udine baratta"; "Orto in tasca"; Mario Midun ¬ Agricoltore delle Valli del Natisone; az. "La di Cjastelan" di Castellani e Capri ¬ Udine; "L’Orto Felice" di Romanelli Luciano- Baldasseria Media Udine; "Corte dei Molini" di¬ Faedis; presentazione del "progetto Chinis"; affittacamere "Maria Stella" ¬ un esempio di ospitalità a Udine; azienda agricola Tami di Buttrio; liquoreria Friulana srl ¬ Spilimbergo; "Saut" di Cercivento azienda agrituristica; "Nonsolocicciole" Gradiscutta di Faedis.
A seguire, dibattito con dolcetti e acqua di sambuco con la collaborazione del Ristorante "Ai 9 Castelli" di Faedis.