Honsell si autoproclama “Pisapia de noialtri” con un esercito di sette ineffabili eroi

Quando si posano le terga per troppo tempo sugli scranni istituzionali, l'abitudine di avere i posti riservati sempre e comunque, spesso al di là dei propri meriti, diventa perniciosa. Vada se si tratta di spettacoli o convegni, ma quando invece ad essere in gioco è la competizione elettorale e la rappresentanza, è difficile far valere la propria rendita di posizione o presunta autorevolezza. Si rischia insomma di calarsi dall'alto in alta uniforme come generali senza esercito, ma facendo la figura al massimo dei caporali di giornata perchè si è perso il senso della realtà. Questo è il teatrino che ci è venuto in mente guardando le immagini di quella che, nelle intenzioni degli organizzatori, voleva essere addirittura l'annuncio dell'arrivo nel panorama politico regionale di una coalizione della Sinistra unita con Honsell capofila. Un peccato che non abbiano colto questo pericolo, già infatti il metodo verticistico appare discutibile, quando c'è un mondo della sinistra che sappiamo in fermento, con numerosi tavoli di dibattito in atto fra movimenti e partiti. Ma se poi si scopre che l'intenzione del sindaco di Udine Furio Honsell sarebbe quella di calcare in qualche modo le orme di un Pisapia de “noialtri”, la frittata rischia di bruciarsi prima di aver toccato la padella. Se poi aggiungiamo che l'obiettivo principale sarebbe, non quello di dar vita ad una forza di sinistra che in piena autonomia compete con gli altri partiti e movimenti Pd compreso, ma di fare la stampella ai democratici recuperando la diaspora di chi nel Pd non vede più i valori della sinistra riportandolo sotto l'ombrello renziano, l'operazione appare decisamente censurabile. Legittimo l'obiettivo di Honsell & c. di sostenere a livello personale il Partito Democratico nelle riforme dando anche vita ad una loro lista, ma non certo avendo la presunzione di rappresentare la sinistra. Dicono di voler fare “sintesi attraverso l'inclusione”, ma inclusione di chi, dato che la platea dell'iniziativa era composta da otto persone di cui 2 o tre giornalisti e 2 "osservatori" di casa Pd, l'ex sindaco di Trieste Roberto Cosolini e l'assessore regionale alle risorse agricole e forestali Cristiano Shaurli. Ben 8 i relatori che sappiamo ormai rappresentare se stessi o poco di più, oltre ad Honsell e al suo fedele assessore comunale Federico Pirone, l'assessore regionale Loredana Panariti, l'ex segretario regionale Cgil Franco Belci, i consiglieri regionali Alessio Gratton e Giulio Lauri che completavano l'ottetto. Si dirà che era una conferenza stampa, ma in realtà non era neppure questa perchè le testate invitate, per dimenticanza organizzativa, ovviamente, erano solo quelle “amiche” . Insomma, se il buon giorno si vede dal mattino....

Ma diciamolo, più che i fattori “organizzativi”, quello che sembra sfuggire agli ineffabili 8 del tavolo è che una forza a sinistra del Pd non ha senso se non è antagonista allo stesso, intendiamoci, non nemica, ma diversa per contenuti e metodi. Le eventuali convergenze possono ovviamente nascere in seguito, perchè è compito della politica trovarle, ma non certo annunciandole preventivamente e senza avere alcuna autorevolezza data dal voto a meno che non si punti solo ad avere la garanzia di uno scranno. Insomma generale si diventa davvero per meriti sul campo, non per autoproclamazione a meno che non ci si accontenti di fare l'attendente.
Come era ovvio l'eco di quanto era stato annunciato dal tavolo degli otto , ha raggiunto le componenti della sinistra, sia partitica (SI, Possibile, MDP, Rifondazione Comunista) che i movimenti che affollano ed arricchiscono quell'area, provocando un certo nervosismo, anche se sarà domani mattina, sulle carta stampata, che le grandi folle potranno deliziarsi con la cronaca dolce dell'auto proclamata nuova sinistra portatrice del morbo del “voto utile” e siamo certi che molti ignari lettori ci crederanno anche. Comunque a reagire con una nota congiunta sono subito stati Sinistra Italiana e Possibile che non si dicono interessati alla proposta di Honsell e Belci, dato, dicono, “che non serve certo un nuovo soggetto politico ma un fronte unitario della sinistra che operi uno scarto con le politiche regionali”.
Più precisamente si legge che: “Sinistra Italiana e Possibile, che già condividono una posizione politica nazionale e regionale, rispondono congiuntamente e con interesse alla proposta di MDP di aprire un confronto politico sul programma di governo della Regione. Siamo pronti a definire tempi e modi per la costruzione unitaria di una proposta politica regionale che analizzi le politiche attuate, gli errori commessi e i bisogni inevasi della società e si impegni per questo ad operare uno scarto concreto sui temi della sanità, degli enti locali e degli investimenti pubblici per creare lavoro.
“E' necessario che tutte le forze politiche di sinistra costruiscano insieme un percorso unitario in grado di mettere al centro la lotta per le disuguaglianze e segnare una discontinuità nei confronti delle politiche regionali degli ultimi anni.” - dichiara Federico Buttò, rappresentante di Possibile FVG. “Il nostro appello di qualche settimana fa a tutte le forze della Sinistra andava in questa direzione, stimolare tutti ad un passo in avanti e iniziare a costruire un'alternativa di Sinistra per il governo della nostra Regione.” - afferma Marco Duriavig, segretario regionale di Sinistra Italiana. “Il fatto che Possibile, Rifondazione ed altri soggetti e personalità della sinistra si siano detti interessati ad un progetto unitario vuol dire che vi sono le condizioni giuste per far partire un percorso utile e realistico.” Per questo ribadiamo il nostro supporto nell'organizzare subito un appuntamento unitario che sia prima di tutto uno spazio di partecipazione e di elaborazione collettiva di tanti cittadini ed elettori, od ex elettori, della sinistra di questa Regione. E' infatti sui contenuti che può essere costruita una proposta alternativa ed una nuova spinta per il governo regionale di fronte a tante situazioni di diseguaglianza. A noi pare che il PD abbia già deciso, in piena continuità, candidati e programmi per le regionali, e che non vi sia nessuna capacità di analisi e di dialogo da parte di chi ribadisce con supponenza l'immutabilità delle riforme praticate, vedasi anche le ultime dichiarazioni sull'Obamacare della Presidente Serracchiani. Altre operazioni, come quella di alcune personalità regionali, capitanate da Honsell e Belci, di avanzare un nuovo soggetto politico e proporsi come referenti delle forze della Sinistra in Regione, ci appaiono inopportune e prive di contatto con la realtà. Quelle che vediamo in campo sono tutte figure che cercano di autolegittimarsi personalmente. Ma le leadership, a sinistra, non possono essere in alcun modo autopromosse o addirittura suggerite dall'opportunità di altri soggetti politici.
Noi siamo fermamente convinti che la storia migliore della Sinistra sia basata sulla partecipazione e l'espressione collettiva delle decisioni ed in questo senso lavoreremo, con il massimo sforzo, anche nelle prossime settimane per costruire, a partire dalle attuali forze politiche organizzate, uno spazio di confronto aperto dove a contare siano i tanti e non i pochi”.

Fabio Folisi