Grecia vicina al game over. Eurogruppo a Varoufakis: «Perditempo e dilettante»

“Il tempo sta finendo”. Insomma la Grecia sarebbe vicina al Game over. L'affermazione non viene da uno qualsiasi ma dalla cima della piramide della finaza europea, lo ha detto infatti il presidente della Bce, Mario Draghi, a margine di una riunione dell’Eurogruppo sul caso Grecia. Un incontroa Riga descritto ad altissima tensione che si è concluso con un nulla di fatto. I toni della discussione sono stati asprissimi: nel mirino il ministro delle Finanze greco che alcuni colleghi non hanno esitato a definire un perditempo, un giocatore d’azzardo, un dilettante. Critiche che sono piovute sulle modalità con cui il governo greco e in particolare il ministro dell’Economia sta conducendo le trattative con i creditori internazionali. “Sarò franco, è stata una discussione molto critica: siamo molto lontani dalla conclusione” ha detto il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. Sul tavolo l’eventuale erogazione di una tranche di aiuti ulteriori alla Grecia, sempre più a corto di liquidità, in cambio di riforme su cui si chiede chiarezza al governo Tsipras che però con Varoufakis rilancia: il taglio a salari e pensioni è un approccio fallimentare che farebbe ricadere la Grecia nella trappola dell’austerità. Toni che allontanano un accordo che consentirebbe ad Atene di ricevere un’ulteriore tranche di aiuti pari a 7,2 miliardi. "Non siamo affatto vicini a un accordo globale" ha sottolineato il commissario Ue agli Affari Economici Pierre Moscovici che ha spiegato come i progressi registrati "non sono stati quelli che volevamo e di cui avevamo bisogno, su alcuni punti siamo ancora troppo lontani". I tempi però sono sempre più stretti e si guarda alla riunione dei ministri delle Finanze europei dell’11 maggio: a metà del mese Atene dovrà rimborsare circa 1 miliardo al Fondo monetario internazionale . Intanto Varoufakis ha fatto sapere che Atene ha “un problema di liquidità perché la Grecia sta finanziando il debito con le sue risorse e invece, da accordi esistenti, andrebbe rifinanziato con gli aiuti”. Insomma il braccio di ferro continua e c’è chi ha proposto il ritorno della Troika ad Atene per sbloccare l’impasse, un vero spauracchio per Tsipras che su questo gioca tutta la sua credibilità interna.