Gli hacker di Anonymous vanno a caccia del Califfato in rete

In seguito al terrore ed alle morti procurati dall'Isis a Parigi, il gruppo di Anonymous si rifa' vivo così come avvenne dopo il primo attacco alla redazione del settimanale Charlie Hebdo. «Facciamo appello a voi - lo dice in un video diffuso in rete un uomo con la classica maschera di Anonymous -. Riunitevi, mobilitatevi, difendete i nostri valori e la nostra libertà e aspettatevi una mobilitazione totale da parte nostra. Questa violenza non ci deve indebolire ma anzi deve darci la forza di riunirci e lottare insieme contro l'oscurantismo e la tirannia».

Il celebre gruppo di hacker è riconosciuto in tutto il mondo per la maschera di Guy Fawkes, personaggio realmente esistito: è rimasto infatti il più famoso tra i cospiratori della cosiddetta "congiura delle polveri", avvenuta a Londra nel 1605. I congiurati cattolici inglesi tentarono allora di uccidere il re Giacomo I d'Inghilterra, facendo esplodere tutta la Camera dei Lord. Oggi l'obiettivo del gruppo Anonymous è invece quello di portare allo scoperto i profili di sostenitori e appartenenti all'Isis, per bloccare oppure ostacolare la propaganda che corre in rete.

«Vogliamo stanare i jihadisti, identificarli, consegnare le loro identità all’opinione pubblica perché vengano fermati prima che possano commettere altri massacri», ha detto alla Stampa (link) il fondatore italiano della campagna #OpParis. «Allo stesso tempo - aggiunge - ne oscuriamo la visibilità online una volta tratte le informazioni necessarie».

Il collettivo di hacker/attivisti è impegnato da anni per fare rispettare le libertà civili in rete ed in giro per il mondo, campagna dopo campagna. Tra gli altri, alla fine del 2010, con l' “Operazione Vendetta Assange", Anonymous aveva sostenuto WikiLeaks contro gli attacchi che questa riceveva per le sue attività di disvelamento di importanti documenti governativi e non governativi.