GIOVANI AMBASCIATORI CONTRO LE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI IN KENYA

Si è conclusa con la benedizione da parte degli anziani del viaggio di 363 ragazze maasai che attraverso i Riti di Passaggio Alternativi Amref hanno detto "no" alle mutilazioni genitali femminili in Kenya. Novità dei riti di quest’anno l’investitura di 137 ragazzi, come ambasciatori contro le mutilazioni. Il loro ruolo sarà difendere le ragazze dal "taglio" e dall’esclusione sociale, causata dal no alle mutilazioni.
Amref, che ha da poco criticato un editoriale dell’Economist su questo fenomeno e che ha visto una delle principali protagoniste di questa lotta, Nice, partecipare ad un periodo di formazione per giovani leader africani, voluta da Barack Obama, è impegnata dal 2009 nel progetto dei Riti di Passaggio Alternativi. La sezione italiana di Amref dedicherà il mese di ottobre alla lotta alle mutilazioni, attraverso la visita di due operatori impegnati sul campo, in Kenya.
Una celebrazione che segna un significativo cambio di tradizione quella tenutasi a Loitoktok, ai piedi del Kilimangiaro in Kenya, in occasione dei Riti di Passaggio Alternativi di Amref. Benedette dagli anziani del villaggio, 363 ragazze maasai, si sono "laureate all’età adulta" senza essere mutilate, come avviene alla maggior parte delle loro coetanee.
Dal 2009, Amref sostiene i Riti di Passaggio Alternativi nelle comunità nelle contee di Kajiado e Samburu. Riti che hanno l’obiettivo di tenere lontane le ragazze da mutilazioni genitali e matrimoni precoci e che sono forti incentivi nella lotta all’abbandono scolastico e nella prevenzione di complicazioni che possono portare alla morte, disabilità e altri problemi di salute creati dalle mutilazioni. Attraverso tale programma sono state 10.500 le ragazze salvate.
Prima di "laurearsi" ed entrare nel "mondo delle donne" senza subire il taglio, le ragazze hanno preso parte a due giorni di lezioni sui valori e le tradizioni Maasai, sessualità e salute sessuale. Per la prima volta nella storia dei Riti di Passaggio Alternativi sono stati formati 137 ragazzi come ambasciatori dei riti stessi. Loro compito sarà parlare ad altri ragazzi come loro dei danni in salute e sociali che arrecano le mutilazioni e difendere le ragazze che hanno detto no e che in tali comunità rischiano di essere messe ai margini. Perché i guerrieri maasai sposano solo le ragazze che si sono sottoposte al rito della mutilazione.
In Kenya, 100.000 bambine subiscono le mutilazioni genitali ogni anno. Di conseguenza, il 21 per cento delle ragazze e delle donne in Kenya (circa 2,5 milioni di euro) hanno subito il taglio, secondo il Kenya Demographic Health Survey (2014). E questo nonostante i rischi documentati delle mutilazioni: decessi derivanti da un eccessivo sanguinamento, traumi psicologici, l'HIV derivante dalla condivisione delle lame non sterilizzati e complicazioni durante il parto.
A giugno il direttore generale della rete Amref, Githinji Gitahi, si era scagliato duramente contro un editoriale della rivista The Economist. "L’editoriale pecca disperatamente di mancanza di chiarezza", aveva scritto in una lettera. "Cos’è esattamente che The Economist considera un "taglietto” sugli organi genitali di giovani ragazze? È anche scioccante la pessima scelta di parole usate rispetto a un argomento già molto sensibile; dire che "un taglietto simbolico" è meglio di "essere massacrate in una stanza buia da un anziano del villaggio" è un’affermazione che non mi pare essere attinente al contesto fondamentale di questo tema, ovvero l’umanità".
A giugno Nice Nailantei Leng’ete, ambasciatrice di Amref Health Africa, è stata selezionata per partecipare al Mandela Washington Fellowship, la borsa di studio per i Giovani Leader Africani voluta dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Nice si è unita ad altri giovani leader provenienti dall’Africa Sub-Sahariana e dagli Stati Uniti d’America per partecipare ad uno speciale Summit negli USA che include una formazione di altissimo livello, della durata di sei settimane, nonché una sessione interattiva di tre giorni con i leader americani nei settori degli affari, governativo e del non-profit. A chiudere il percorso formativo è stato lo stesso presidente degli USA Barack Obama. Nice sarà in visita in Italia ad ottobre. Grazie alla sua visita ed altre iniziative la sezione italiana di Amref Health Africa, vuole porre l’attenzione su questa forma di violenza ai danni delle donne.