A GIFFONI FILM FESTIVAL FRANCO AZZINARI DIPINGE IL MONDO EMOZIONALE DI FRANCIS FORD COPPOLA

Il maestro Franco Azzinari è conosciuto in tutto il mondo come ll pittore del vento; pittore del vento del sud, quel vento che modella i campi di grano maturo, le distese di papaveri rossi, le ginestre in fiore e gli ulivi secolari tipici del paesaggio meridionale.
La definizione, coniata dalla genialità creativa di Sergio Zavoli, col passare del tempo si è imposta come straordinariamente appropriata per evidenziare la specificità del maestro. Infatti per un lungo periodo nella vita artistica di Franco il vento è stato sempre presente, palpabile e vigoroso. Basta fermarsi a guardare le sue prime opere per sentire la sensazione del vento in faccia: a volte associato al suo possente ululato, a volte delicato con la sua brezza leggera, a volte intriso degli odori dei pollini che trasporta e dei sapori delle cose buone che accarezza.
Poi il tempo è passato e Franco si è evoluto, sia come artista sia come persona, diventando cittadino del mondo. Quel cittadino del mondo che si ferma nei posti che visita per respirarne l’aria e parlare con le persone che incontra per capirne le emozioni più riposte. Emozioni che poi trasforma in dipinti inseriti in bellissime collezioni artistiche che hanno sullo sfondo i luoghi del mito mediterraneo, la gente di mare della vibrante Cuba e il coloratissimo mondo Keniota.
I suoi dipinti sono centrati sui volti di persone comuni, ne scoprono le emozioni più profonde, ne descrivono gli amori, i sogni, le speranze e anche la tanta fatica quotidiana.
È straordinaria la capacità del maestro di trasformare persone comuni in giganti mostrando la loro fierezza e la loro dignità di essere.
Ora Franco si è evoluto ancora, passando dalle persone comuni alle espressioni dei volti dei grandi della storia recente e contemporanea.
I personaggi da lui dipinti sono tutti caratterizzati da una fortissima carica emozionale, culturale, sociale e politica e tutti hanno occupato ed ancora occupano spazi rilevanti del dibattito recente tra arte e miti della società contemporanea.
Tra i personaggi dipinti dal maestro, un posto di rilievo è tenuto da Ernest Hemingway di cui ricordiamo la bellissima monografia "Looking for Hemingway" del 2013 contenente le ricerche iconografiche realizzate fin dagli anni 2000. In questo lavoro il maestro dipinge il contesto geografico e umano della Cuba tanto amata da Hemingway.
Altra pietra miliare, tra le ricerche iconografiche condotte la maestro, è quella ispirata a Gabriel Garcia Marquez (2011). "Espressioni di Gabriel Garcia Marquez" contiene i risultati di una lunga ricerca iniziata nel 2010.
Poi ancora la monografia pittorica dedicata al leader massimo Fidel Castro (2012), denominata "El Rostro de la Historia" in occasione del suo ottantaseiesimo compleanno. Anche questa volta il maestro non si fermato a dipingerne solo il volto del leader massimo, ma è entrato dentro il personaggio cogliendone emozioni, valori, debolezze come monografie d’arte profonde, dettagliate e intimistiche.
Il lavoro che oggi presentiamo è la sintesi di una ricerca intimistica condotta da Franco Azzinari centrata sul maestro del cinema Francis Ford Coppola.
Francis Ford Coppola, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico di grandissimo talento, nasce a Detroit nel 1939 da una famiglia di origine lucana, suo padre musicista era figlio di emigranti provenienti da Bernalda in provincia di Matera e sua madre, anche lei di origine italiana, era figlia del proprietario di una sala cinematografica di Brooklyn.
L'infanzia di Francis Ford Coppola fu segnata dalla poliomielite, che lo costrinse in casa per lunghi periodi. Fu proprio nella sua convalescenza che sviluppò la passione per il cinema decidendo di diventare regista. Successivamente Coppola, nel corso della sua vita, realizzerà con grande successo questo suo sogno realizzando film come "Il padrino" del 1972, "Apocalypse Now" del 1979, "Bram Stoker’s Dracula" del 1992 fino al recente "Twixt" del 2011, che lo hanno collocato tra i grandi della storia del cinema americano assieme a Brian De Palma, George Lucas, Martin Scorsese e Steven Spielberg.
Naturalmente non mancarono i riconoscimenti per la sua straordinaria carriera ricevendo 6 Oscar, 9 Nomination Oscar, 6 Golden Globe, un Leone d’oro alla carriera e tantissime altre onorificenze in tutto il mondo.
I rapporti di Coppola con l’Italia ed in particolare con la Basilicata, sono fortissimi. Infatti a Bernalda, cittadina di origine del nonno Agostino, ha acquistato un antico palazzo per trasformarlo nel "Palazzo Margherita", resort di grande prestigio e sua residenza italiana preferita. È a Palazzo Margherita che Franco incontra per la prima volta il maestro del cinema iniziando questa straordinaria collaborazione che ha dato come risultato questa monografia artistica.
Le opere di Franco su Coppola contenute in questa monografia non sono semplici dipinti su tela, ma sono opere animate capaci di espandersi e riempire tutto lo spazio circostante.
I tratti maturi del volto di Coppola, la rugosità ed i colori della sua pelle, l’ossatura delle mani, la vivacità dei suoi occhi, la profondità dello sguardo, il vissuto storico della possente barba, magicamente armonizzano con i colori utilizzati dal maestro trasformando immagini statiche in entità multidimensionali che, prima rarefatte, poi sempre più nitide e definite si trasformano, nell’immaginario dell’osservatore, in forme quasi ologrammatiche multidimensionali.
Ma la magia non si ferma e continua ad evolversi, cosi le immagini già animate, crescono e si sviluppano nella "realtà emozionale aumentata" ovvero nel mondo dove l’arricchimento delle percezioni sensoriali si realizza, non attraverso le tecnologie ma, mediante le percezioni emozionali dell’arte.
È quindi nella realtà aumentata che, per l’osservatore, diventa possibile percepire le emozioni profonde del grande maestro del cinema: le sue passioni, i suoi amori, la sua irrequietezza, il suo legame con le sue radici meridionali, il suo carattere forte e sensibilmente attento.
In questo nuovo paradigma, il maestro Azzinari associa i tratti emozionali di Francis Ford Coppola a vari sfondi: i campi di grano cullati dal vento lucano; l’immagine del castello di Bernalda molto cara al maestro del cinema; i vicoli e le case di Matera patrimonio dell’UNESCO e capitale europea della cultura e di altri piccoli insediamenti urbani tipici del territorio lucano compresi gli interni della sua residenza di Bernalda.
Sarà stato il fato, ma dall’incontro di questi due maestri dell’arte è nato un nuovo modo di fare arte tra artisti che io oserei definire della "contaminazione reciproca". È la magia dove i due artisti si integrano, si complementano, si infiuenzano, si arricchiscono della conoscenza reciproca, aggiungondo valore aggiunto alla sommatoria dei loro valori individuali. Così fra i due nasce il progetto "Il Mondo emozionale di Francis Ford Coppola": 20 ritratti ad olio, formato cm100x70. La prima esposizione è allestita dal 15 al 26 luglio al Convento San Francesco, Giffoni Valle Piana (Sa), in occasione del Giffoni Film Festival 2016.
Mi piace definire il nuovo Franco Azzinari come il pittore delle emozioni ed i suoi dipinti come "ologrammi emozionali della realtà aumentata". Anche perché ci fanno viaggiare in spazi dove vivono le emozioni profonde dell’essere umano come l’irrequietezza e la voglia di sognare.