Funerali di Michele Ferrero, omaggio anche dalla pagine del Financial Times

Lutto cittadino ad Alba in Piemonte nel giorno dell'ultimo saluto a Michele Ferrero, il patron dell'omonima azienda dolciaria, morto sabato scorso a Montecarlo all’età di 89 anni, dopo mesi di malattia. Ai funerali, celebrati in Duomo dal vescovo, monsignor Giacomo Lanzetta, ha partecipato anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi. "Sono qui - ha detto il premier - per onorare un grande italiano, una storia incredibile di talento, territorio e valori umani". A rendere omaggio a Ferrero, oltre al presidente del Consiglio, anche l'ex premier Romano Prodi, il sindaco di Torino, Piero Fassino, e il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino. Un lungo applauso ha accolto la salma di Ferrero sul sagrato del Duomo di Alba. Ad accompagnare il feretro erano presenti la moglie Franca, il figlio Giovanni e le nuore, Paola e Luisa, che hanno ricambiato l'applauso. Sulla bara di legno chiaro un cuscino di fiori bianchi. Quattro maxi schermi disposti nelle piazze hanno trasmesso le esequie. Martedì 10mila persone sono state alla camera ardente allestita nella fabbrica della città in provincia di Cuneo. Il vescovo: "Ci sentiamo orfani e più poveri" - "Siamo tutti sentitamente toccati, ci sentiamo orfani e più poveri". E' un passaggio dell'omelia pronunciata durante le esequie da monsignor Lanzetti. "Fuori di retorica è stato un campione di umanità della virtù della nostra terra, ha saputo accogliere in sè l'umanità che è sedimentata nelle nostre colline testimoniandola in modo cristallino e contagioso. Gli diciamo grazie, gli dobbiamo essere grati e sentire il debito di continuare a lavorare con la sua operosità e il suo stile", ha aggiunto il vescovo.Ma forse più che le italiche manifestazioni di cordoglio, dietro alle quali c'è sempre il dubbio della passerella dei vip, estremamente significativo è quanto scritto da uno dei più prestigiosi quotidiani del mondo, il Financial Times  che ha titolato:  “Willy Wonka dei cioccolatai della vita reale” definendo così Michele Ferrero il “papà” della Nutella. Il paragone con il protagonista de “La fabbrica di cioccolato” (romanzo di Roald Dahl che ha ispirato successivamente ben due film, uno nel 1971 ad opera del regista Mel Stuart, l’altro più recente diretto nel 2005 da Tim Burton) calza perfettamente con la figura di Ferrero che, con la sua industria dolciaria, è diventato negli anni un vero simbolo del made in Italy nel mondo. Una vita trascorsa a capo del grande polo industriale Ferrero, con sede ad Alba in Piemonte dove properio tutti  lo ricordano come un amico più che come un imprenditore. Insomma fra gli ultimi esemplari di una categoria imprenditoriale  in estinzione che ha lasciato il posto ad una generazione  di  avventurieri  cultori del denaro.