Finlandia e paesi baltici: la paura dell’orso russo

 

Finlandia e Paesi baltici non sono del tutto tranquilli. Non li rassicura il fatto che l'orso russo' sia ora impegnato nella 'campagna anti-Isis (in verità pro-Assad) e a tappare i guasti della crisi economica. Ricordano che Putin ha fagocitato pochi mesi fa la Crimea togliendola all'Ucraina con un referendum-farsa e rammentano come Stalin si comportò allo stesso modo 70 anni fa con loro facendone un sol boccone.
Helsinki, a capo del Paese più grande, è al sicuro dalle mene di Putin nella Lapponia a Nord e nella zona della capitale, ma non nella Carelia a Est, in gran parte russofona come la Crimea. E poi come l'Italia soffre per le sanzioni imposte dall'Occidente alla Russia per l'affare Ucraina-Crimea. Ridotto quasi della metà l'export di generi alimentari così come per noi quello del 'made in Italy'.
Qui non ci sono segnali di arrivi di profughi dalla rotta balcanica o da Lampedusa; in compenso vi sono molti iracheni con famiglia giunti ai tempi di Saddam. Si sono perfettamente integrati e lavorano grazie anche allo spirito di solidarietà dei finnici.
La società è cambiata: i palazzi tutti grigi non sono un derivato sovietico, ma l'espressione della mancanza di estro e fantasia. Senza neppure quella dolcezza che ispirò la musica di Sibelius, l'autore di “Finlandia”.
La parità tra marito e moglie consente una libertà di costumi inimmaginabile da noi, comunque da un po' di tempo il Paese risente della piaga delle nuove droghe tra i giovani, della corruzione e dei furti a catena di cui sono in gran parte responsabili i contadini della vicina Estonia.
I finlandesi danno di sé l'immagine con un sostantivo: suvo, sì come le nostre grosse auto, con l'aggiunta di una 'o': esprime sia il già citato piattume, sia sopratutto la loro ferrea volontà, quella che negli Anni Quaranta permise al loro piccolo Paese di resistere alle armate di Stalin.
Diversa la situazione nei 3 Paesi baltici, tutti nell'Ue e con l'euro. A Ovest c'è la Lettonia con capitale Vilnius, germanofona e poco esposta ai tentacoli di Putin. Al centro la Lituania con la grande Riga: lingua simile a quella svedese e quindi pochi timori per l'espansionismo di Mosca. A Est l'Estonia, grande come l'Umbria, capitale Tallinn, meraviglia del Baltico con le sue vestigia medioevali. Prezzi bassissimi, grande turismo, Pil in forte espansione. Metà della popolazione parla finlandese, l'altra metà russo.
Qui la definiscono la Crimea del Baltico proprio per questa ragione. Il tentativo di Putin di estendere qui il rublo al posto dell'euro è più che un campanello d'allarme.

Augusto Dell’Angelo
Augusto.dell@alice.it