Ferriera di Servola, Lauri (Sel) a Ussai (M5S): salute e occupazione priorità della maggioranza

“La salute dei lavoratori e dei cittadini è, assieme all’occupazione e alla sua difesa, una delle priorità di questa maggioranza. Questo vale in particolare per tutta l’area di crisi industriale complessa di Trieste e per la ferriera di Servola”. Lo ha dichiarato oggi Giulio Lauri, capogruppo di Sel in Consiglio regionale, rispondendo alle accuse rivolte alla giunta da parte del consigliere del Movimento cinque stelle Andrea Ussai. “Oltre ai 26,1 milioni di euro già previsti in finanziaria, con il Rilancimpresa la maggioranza ha stanziato altri 10 milioni di euro, e queste risorse, su proposta della maggioranza, primi firmatari il capogruppo del PD Shaurli e il sottoscritto, saranno utilizzate proprio per le esigenze di risanamento ambientale e di riconversione industriale dell’area previste nell’accordo di programma. Per la riduzione delle emissioni dell’area a caldo l’accordo prevede che vengano realizzati da subito per la cokeria e per l’altoforno il revamping, il tamponamento e l’adeguamento della torre di spegnimento, e la captazione localizzata delle polveri e delle emissioni diffuse, il potenziamento del sistema di aspirazione e di irrorazione dell’agglomerato e la pavimentazione delle aree di messa a parco e delle strade interne.” “Con il testo della legge e per effetto dell’emendamento della maggioranza approvato dall’aula la Regione mette dunque a disposizione dell’azienda nuove risorse per questi interventi di risanamento ambientale: se l’aula avesse approvato l’emendamento di Ussai, che alludeva all’immediata chiusura dell’area a caldo, senza alcuna gradualità, le risorse della Regione non sarebbero potute esse utilizzate per tutti questi interventi perché al momento la chiusura immediata dell’area a caldo, a prescindere dai giganteschi problemi occupazionali che creerebbe a centinaia di lavoratori e famiglie in una città che attraversa già una grave crisi economica, che ci piaccia o no non rientra nel piano industriale di Arvedi pur venendo contemplata come possibilità per il futuro.” “Va respinta infine – conclude Lauri – l’accusa di debolezza e di incapacità di dare indirizzi all’azienda rivolta alla Giunta: il fatto che l’accordo di programma preveda la salvaguardia dell’occupazione e contenga precisi impegni per la riduzione delle emissioni e dell’inquinamento, al contrario, dipende proprio dal fatto che dopo anni di immobilismo l’accordo di programma è potuto finalmente partire, non solo grazie all’interesse di Arvedi, ma anche alla capacità negoziale del Comune e della Regione e al loro impegno per una progressiva riconversione industriale dell’area che coniughi la tutela della salute dei cittadini con il lavoro e l’occupazione.”