Far conoscere la guerra per evitarla, il ministero della difesa si appella agli storici

Con i venti di guerra che soffiano copiosi potrebbe sembrare anacrocistico che il ministero della difesa italiano si occupi della prima guerra mondiale. Ed invece il fatto che si cerchi di fare crescerei una memoria condivisa su tematiche, certamente lontane, dal punto di vista storico ma certamente attuali per capire la natura dei conflitti e magari cercare di evitarli è di certo opera corretta. Per questo è certamente positivo e andrebbe divulgato in maniera più popolare possibile che a conclusione della istruttoria il Comitato tecnico-scientifico per la promozione di iniziative di studio e ricerca sul tema del "fattore umano" nella Grande Guerra, insediato nello scorso novembre presieduto dal prof. Arturo Parisi, abbia riferito al Ministro Pinotti le sue prime conclusioni al termine di un trimestre di attività. In sostanza viene riconosciuta l'ampiezza e la profondità della "dimensione umana" del primo conflitto mondiale nei suoi molteplici aspetti, Nel riferire al Ministro il Comitato ha condiviso l'opportunità che il Ministero sostenga nell'ambito delle sue competenze ogni iniziativa capace di alimentare una matura e rinnovata memoria condivisa delle passioni e delle sofferenze che segnarono la partecipazione a quell'evento di milioni di uomini e di donne appartenenti a tutte le componenti della comunità nazionale. Nel rispetto della complessità delle dimensioni chiamate in causa, per evitare ogni rischio di censura o distorsione di parte, il Comitato ha ritenuto che la ricostruzione e la riflessione sulle diverse tematiche, e soprattutto le più controverse, debba essere affidata alla ricerca e al confronto della comunità degli storici, con la più ampia libertà e pluralità di prospettive. Il Ministro Pinotti, ha assicurato l'impegno del Dicastero nella direzione indicata. Più specificamente ha auspicato che in questo spirito la comunità degli storici possa offrire il suo contributo per l'approfondimento dei temi emersi: dalla esperienza della trincea all'arditismo alle specialità e ai reparti di eccellenza. Dal disciplinamento alla repressione dei comportamenti devianti fino alle condanne alla pena capitale connesse col corso dei combattimenti o con azioni contro la popolazione civile. Dagli episodi di eroismo alla renitenza e alla diserzione. Dalla propaganda e mobilitazione della società a favore dello sforzo bellico al contributo delle donne e delle diverse componenti della comunità nazionale. Sulle tematiche considerate il Ministro intende impegnare direttamente il dicastero affinché si faccia, si conservi e si diffonda la memoria attraverso gli Enti della Difesa preposti a questo fine e i Musei che in questa prospettiva vanno riorganizzando la propria attività, in collegamento stretto con gli altri dicasteri interessati e in particolare con i Ministeri dei Beni Culturali e della Pubblica Istruzione. Quanto alle iniziative storiche sui temi illustrati, il Ministro fa appello alla comunità degli storici della condizione militare, nella sua componente universitaria così come in quella militare, perché avanzino proposte al riguardo. Sviluppando i contatti già avviati dal Comitato a questo fine, il Ministro si propone di raccomandare e sostenere ogni iniziativa che possa rientrare nel contesto delle attività organizzate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in occasione del Centenario dell'inizio del Primo Conflitto Mondiale.